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Sospiro di sollievo, il Veneto resta in fascia gialla! Ma Zaia tuona: “Così non va”

Cinque nuove regioni passeranno da mercoledì in area arancione: non c'è il Veneto, dove però gli assembramenti del fine settimana non sono piaciuti.

Sospiro di sollievo, il Veneto resta in fascia gialla! Ma Zaia tuona: “Così non va”
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Manca l’ufficialità, ma l’accordo è stato raggiunto per il passaggio di 5 regioni da zona gialla ad arancione: il Veneto non c’è, ma Zaia non è soddisfatto del comportamento dei cittadini.

Il Veneto resta in fascia gialla

L’ufficialità arriverà solo in serata con la firma del Ministro della Salute, Roberto Speranza, ma l’accordo è stato trovato per il passaggio di 5 regioni dalla zona gialle a quella arancione, con maggiori restrizioni: la notizie è che nell’elenco il Veneto non c’è, per cui resterà “giallo” al momento. Il passaggio riguarderà invece: Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Basilicata. Mentre una decisione è attesa per domani, martedì 10 novembre 2020, per la Campania.

Lo sfogo di Zaia

Una buona notizia per i veneti, che continueranno ad essere soggetti al minor grado di restrizioni, ma il Governatore Zaia, ancora nel punto stampa di oggi, lunedì, non era certo felice del comportamento di alcuni cittadini:

“Per colpa degli assembramenti di questo fine settimana, RISCHIAMO DI RIMETTERCI TUTTI! Possibile che nessuno si ponga il problema degli ospedali pieni? Dite che oltre 2.500 morti sono una invenzione? Vi pare normale che i nostri operatori sanitari rischino la vita, mentre le piazze son piene di gente che si fa lo spritz? Finiamola di sentirci individui, OGGI SIAMO COMUNITA’, una comunità che SI ASSUME LA RESPONSABILITA’ di ciò che accadrà nei prossimi giorni..
E ancora:
“Oggi sembra che il virus per alcuni cittadini non sia più un problema, ma la verità è che abbiamo oltre 1.500 persone ricoverate e almeno 200 in terapia intensiva: sono dati importanti, è inutile fare i negazionisti. In Veneto è stato un fine settimana complicato dal punto di vista degli assembramenti: ho l’impressione che qualcuno non si renda conto che ci sono gli ospedali e un sistema sanitario in situazione critica, ed è un qualcuno che vive un’altra realtà e il suo comportamento incide sulla diffusione del virus”.
Insomma, per ora “siamo salvi”, ma se si va avanti così anche il Veneto finirà col cambiare colore.

L’anticipazione abruzzese

L’indiscrezione sulle nuove regioni arancioni è emersa da un tweet di uno di presidenti coinvolti dal passaggio, il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio.

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