Siamo arrivati alla compravendita dei crediti per il superbonus110
Un pensionato di Mira si è accorto del raggiro. E da qui è partita una complessa indagine che ha svelato il raggiro...
Siamo davvero in questa situazione che definire surreale è pure poco. In pratica proviamo a riassumere per sommi capi la vicenda, o meglio la truffa in cui sono incappati ignari cittadini o imprenditori. Partiamo dal punto zero: si richiede un intervento di ristrutturazione usufruendo del bonus edilizio che permette di recuperare anche più di quanto speso. E fin qui tutto normale.
Ma una volta che i lavori sono terminati, controllando nel proprio cassetto fiscale ci si rende conto che il corrispettivo in crediti fiscali non sono uguali al valore degli interventi effettuati. Sono il doppio, a volte il triplo, di quanto pattuito inizialmente. Come è possibile? E' parte di un meccanismo di frode che è stato smascherato (più volte) dalle Forze dell'ordine.
In pratica quei crediti fiscali vengono incrementati e poi ceduti ad altri enti o aziende totalmente all'oscuro della macchinazione. Innescando un processo di frode ai danni dello Stato. Impossibile in questa fase comprendere se il proprietario di casa, colui che ha richiesto la ristrutturazione ci abbia rimesso di suo oppure no, perché avrebbe potuto usufruire o di uno sconto in fattura o della cessione del credito.
Di certo è una situazione che va tenuta monitorata. Il consiglio per chi ha sfruttato il superbonus110 è di controllare il proprio cassetto fiscale...
Siamo arrivati alla compravendita dei crediti per il superbonus110
I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Venezia e la Procura della Repubblica di Firenze hanno sottoposto a sequestro crediti fittizi da Superbonus110, di cui all’art.119 del D.L. 34/2020, per un controvalore di oltre 9,5 milioni di euro, in fase di imminente liquidazione.
Le indagini, condotte dalla Compagnia di Mirano, sono scaturite dalla pronta segnalazione da parte di alcuni cittadini veneziani che, in passato, avevano effettuato presso le proprie abitazioni alcuni lavori di ristrutturazione favoriti dal bonus del 110% sulla spesa sostenuta. Gli stessi, tuttavia, hanno scoperto, nel controllare il proprio “cassetto fiscale”, che gli importi dei loro crediti edilizi erano stati ceduti, dopo essere stati duplicati o triplicati nel valore, a società totalmente diverse da quelle che realmente avevano realizzato i lavori.
È il caso di un solerte pensionato di Mira il quale, a fronte di lavori per la ristrutturazione della propria residenza, ha riscontrato che i crediti fiscali maturati erano stati ceduti, per un valore triplo rispetto al reale ammontare, a diverse società a lui totalmente sconosciute. Così anche un imprenditore di Salzano, il quale aveva svolto i lavori attraverso la sua stessa società, salvo poi vedere il bonus spettante replicato e ceduto a soggetti a lui ignoti.
In uno dei casi in esame, l’immediato intervento dei finanzieri, coordinato dalla Procura di Firenze, ha permesso di bloccare la frode fiscale e di sequestrare preventivamente crediti fittizi per oltre 9,5 milioni di euro nei confronti di una società con sede nel capoluogo toscano che, a distanza di poche ore, li avrebbe ceduti, dietro compenso, a una ignara azienda energetica operante a Venezia, la quale li avrebbe a propria volta utilizzati per compensare i propri debiti di imposta in scadenza con il fisco.
Il meccanismo di frode, diffuso in tutto il territorio nazionale e soprattutto in Veneto, può essere rilevato consultando periodicamente il proprio cassetto fiscale e segnalando prontamente ogni irregolarità.