Si prende a cazzotti da solo per simulare una rapina: era in ritardo sul "coprifuoco" imposto dai genitori
Protagonista un 12enne di Spinea a cui era stata rubata la bicicletta. Il ragazzino è andato in panico e ha escogitato la "strategia" per giustificarsi.
Spinea, simula una rapina con botte per giustificare il rientro tardivo a casa.
Si prende a cazzotti da solo per simulare una rapina
Quello che può sembrare un gioco innocente può portare a conseguenze nefaste, si sa, ma in questo caso un giovanissimo di Spinea classe 2008 ha esagerato. Il ragazzo in effetti aveva subito il furto della bicicletta una ventina di giorni orsono.
Forse preso dal panico, forse coscientemente, elabora un piano per giustificarsi perché, per ricercare la bici rubata, è ormai inesorabilmente in ritardo sul coprifuoco imposto dai genitori per il rientro. Non solo gli viene in mente di simulare una rapina ma si tira anche un paio di cazzotti da solo in faccia, proprio per simulare l’aggressione e le lesioni. Arrivato a casa in queste condizioni, i genitori vanno di filato dai Carabinieri e denunciano la rapina.
Alla fine è crollato e ha ammesso: "Ho inventato tutto"
Già i racconti presentano palesi incongruenze, la bicicletta viene subito ritrovata e i sospetti dei Carabinieri vengono fugati dopo altri accertamenti e l’escussione testimoniale del giovane; di fronte alle contestazioni sempre più pressanti, il ragazzo crolla e “vuota il sacco”, si è inventato tutto per nascondere il ritardo, compresi i cazzotti in faccia con le lesioni per 7 giorni che si è tirato da solo.
Per lui la segnalazione per simulazione di reato e procurato allarme alla Procura dei minori, poiché in città il fatto aveva dato adito a commenti allarmanti soprattutto sui social.