Si fingevano proprietari terrieri per ottenere fondi europei
I sette indagati risiedono nelle province di Venezia, Padova, Verona e Brescia
Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Venezia e del N.I.P.A.A.F. del Gruppo Forestali di Brescia, sotto la direzione del Procuratore Europeo Delegato della sede di Venezia della Procura Europea, Dottoressa Emma Rizzato, stanno dando esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Padova nei confronti di 7 soggetti domiciliati nelle province di Venezia, Padova, Verona e Brescia, indagati, a vario titolo, per concorso nella commissione di truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche anche attraverso la produzione di atti e dichiarazioni false.
Si fingevano proprietari terrieri per ottenere fondi europei
Nel corso dell’indagine, svolta tra il 2021 ed il 2022 mediante servizi di osservazione e pedinamento, analisi della documentazione acquisita, analisi incrociata dei tabulati telefonici e attività tecniche, sono stati raccolti gravi indizi di reità nei confronti degli indagati in ordine alle condotte con cui, tra il 2017 e il 2022, avrebbero percepito numerosi contributi per il sostegno dell’agricoltura erogati dall’Agenzia per i pagamenti (AVEPA), ente estraneo all’indagine, stimati complessivamente in circa 150.000 Euro.
Il giudice del Tribunale di Padova ha disposto anche il sequestro “impeditivo” dei titoli dei diritti d’aiuto PAC detenuti da due indagati, titolari di aziende agricole di Padova e Desenzano del Garda.
L'indagine riguarda una serie di frodi che ledono gli interessi finanziari dell'Unione (articolo 3 della direttiva PIF) attinenti a frodi relative a spese diverse dagli appalti (articolo 3, paragrafo 2, lettera a), della direttiva PIF) perpetrate utilizzando documenti falsi (articolo 3, paragrafo 2) (a)(i) Direttiva PIF).
Gli indagati, attraverso la presentazione di falsa documentazione attestante la proprietà di terreni agricoli, parte dei quali demaniali, avrebbero ottenuto dagli organismi pagatori della Regione Veneto e della Regione Lombardia, indebiti versamenti di denaro per circa 150.000 Euro, provenienti dai fondi europei FEAGA e FEASR, previsti dalla Politica Agricola Comune dell'Unione Europea.
Le frodi sono state perpetrate dall'anno 2017 all'anno 2022 coinvolgendo sette persone fisiche, titolari di aziende agricole.