Agenzia delle dogane e dei monopoli

Sequestrate 360mila cinture in un semirimorchio giunto dalla Grecia nel porto di Venezia

320mila articoli sono stati classificati come non sicuri perché sprovvisti di etichettatura. Altri 46mila, invece, erano senza documentazione giustificativa e questo configura l'ipotesi di contrabbando

Sequestrate 360mila cinture in un semirimorchio giunto dalla Grecia nel porto di Venezia
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I funzionari della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Venezia ed i militari del II Gruppo della Guardia di Finanza, durante i controlli di rito svolti sui mezzi sbarcati al porto di Venezia, hanno sottoposto a specifico controllo un semirimorchio proveniente dalla Grecia. Tra la merce trasportata, destinata in Italia, sono state rinvenute 320.524 cinture prive di qualsiasi etichettatura attestanti informazioni circa il produttore/importatore e composizione dei materiali ed altre 46.986 cinture non scortate da alcuna documentazione giustificativa.

Sequestrate 360mila cinture non sicure al porto di Venezia

Nel primo caso, configurandosi una tentata immissione di prodotti potenzialmente non sicuri, si è proceduto al sequestro dei beni per violazione del Codice del consumo; la merce previo nulla osta da parte della competente Camera di Commercio e dopo la regolarizzazione da parte dell’importatore, potrà essere successivamente immessa in commercio.

Per le 46.986 cinture non scortate da alcun documento, configurandosi in questo caso l’ipotesi di contrabbando ai sensi dell’art. 292 del TULD, si è proceduto al sequestro amministrativo dei beni in attesa delle decisioni che verranno assunte dall’Ufficio delle Dogane di Venezia competente alla definizione.

L’attività di vigilanza e controllo che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza pongono quotidianamente in essere, basandosi anche sul monitoraggio e l’analisi dei flussi veicolari e di merci che attraversano i confini nazionali, ha lo scopo di tutelare la salute dei consumatori rispetto alla qualità delle merci, gli interessi erariali dello Stato e l’attività degli operatori economici onesti.

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