Schianto del leccio in piazzale Roma a Venezia: sempre grave una delle donne ferite
Le indagini procedono alla ricerca di eventuaili responsabilità

Il 2 giugno scorso verso le quindici, altrettante persone se ne stavano in Piazzale Roma a Venezia, al riparo ristoratore delle fronde di un albero tanto vecchio quanto perciò rassicurante, in attesa di un motoscafo che li avrebbe portati a Palazzo Cavalli dove erano attesi per una festa nuziale.
Lo schianto improvviso ed i soccorsi
D'un tratto lo schianto del leccio, quindici metri circa anch'esso, che li ha travolti tutti.
I soccorsi sono stati immediati ed immediatamente ve ne abbiamo dato conto anche noi che ora torniamo a fare il punto della situazione, aiutati anche dal gran numero di commenti che in questi due giorni sono stati affidati a stampa e televisioni.
Otto erano le persone immediatamante ricoverate tra Mestre e Venezia, tra le quali due donne con ferite più gravi. Anche i passanti però, colti di soprassalto, erano frastornati anzichè no.

Polizia locale e scientifica hanno effettuato i necessari rilievi e posto sotto sequastro l'area mentre la Procura apriva doverosamante un fascicolo.
Si poteva evitare?
Il gestore della storica edicola del piazzale, ha raccontato di segnalazioni da tempo inascoltate ma ha anche riferito di un sopralluogo effettuato dai tecnici Comunali solo un paio di giorni prima.
Frattanto andavano peggiorando le condizioni di salute della 38enne ricoverata all'ospedale dell'Angelo di Mestre per i moltepili traumi patiti mentre avanti a Rio Novo asepettava l'imbarco assieme alle sue due bambine fortunosamente scampate al pericolo eppur prese in carico dagli psicologi prima di essere riaccompagnate a casa.

Gli altri feriti
Grave, sia pur non in pericolo di vita, si è rivelata essere anche l'altra 58enne veneziana, mentre tutti i rimanenti non hanno patito che lievi ferite.
Nell'immediatezza dei fatti, a chi ne chiedeva conto, l'Ulss 3 Serenissima opponeva ragioni di privacy e non rilasciava bollettini né dichiarazioni ufficiali.
La causa ed il senno di poi
Dal luogo dell'incidente si raccoglievano perplessità sul fatto che l'albero doveva essere o almeno poteva visibilmente apparire ammalorato, per essersi piegato con le radici tranciate di netto e rimaste nel terreno. Necessitava quello di maggior manutenzione?
Il fatto poi che fosse stato monitorato solo qualche giorno prima, apriva altri interrogativi su eventuali responsabilità e sui pericoli che anche un autista, tale Cristiano Tagliapietra, alcune settimane fa aveva affidato niente meno che a Facebook.

Il parere più tecnico, alcuni colleghi l'hanno raccolto da Lucio Montecchio che insegna Salute e Benessere degli Alberi Ornamentali all'Università di Padova, il quale ha escluso che, in genere, possa esserci una relazione tra malattia ed instabilità delle piante.
L'inchiesta della magistratura tenterà di far luce su tutto anche se per ora non ci sono indagati e si procede contro ignoti.
Le ultime
Oggi che scriviamo, 4 giugno 2025, per la 38enne ferita la prognosi è ancora riservata: "Situazione stabile ma grave - è trapelato - causa i traumi cerebrali e addominali". Niente di più vogliono o possono dire i familiari che non nascondono però l'amarezza per quanto accaduto e confidano venga tutto presto acclarato al più presto.
Altre tre donne ed una bimba sono ancora ricoverate mentre gli altri malcapitati sono già tornati alle rispettive abitazioni.
Sul piano procedurale, la competenza delle indagini potrebbe passare dalla Polizia locale alla Polizia di Stato ovvero ai Carabinieri, dato il conflito di interessi che potrebbe emergere se la Magistratra riterrà di procedere contro il Comune che è responsabile della manutenzione del verde pubblico.