Un furto finito nel caos, davanti a decine di turisti, e un danno ingente a uno dei simboli di Venezia. È rimasta in carcere la ventenne arrestata dopo essersi schiantata con una barca da trasporto merci contro il Ponte di Rialto, provocando danni stimati in circa 100mila euro al parapetto storico.
L’episodio è avvenuto nella tarda mattinata di giovedì lungo il Canal Grande, quando la giovane ha rubato un’imbarcazione di un corriere, carica di pacchi, approfittando di una sosta per le consegne.
Dopo aver acceso il motore, si è allontanata senza avere alcuna esperienza di navigazione, attirando immediatamente l’attenzione dei passanti.
Il furto e lo schianto davanti ai turisti
La guida incerta è durata poche centinaia di metri. La motobarca, ormai fuori controllo, ha virato verso riva andando a colpire violentemente il parapetto in pietra d’Istria ai piedi del Ponte di Rialto. Nell’impatto sono state distrutte diverse colonnine storiche, restaurate solo pochi anni fa, e alcuni pacchi sono finiti in acqua.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver urlato alla conducente di spegnere il motore, mentre altri riprendevano la scena con i telefoni. Dopo lo schianto, la ventenne è scesa dalla barca e ha tentato di allontanarsi a piedi, ma è stata bloccata poco dopo da una pattuglia della Polizia locale, già allertata.
Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell’area, molto frequentata da turisti e residenti.
L’arresto e le condizioni della giovane
La donna dovrà rispondere di furto aggravato e, in base agli accertamenti in corso, anche di conduzione di un’imbarcazione in stato psicofisico alterato. I primi riscontri hanno indicato una positività ad alcol e sostanze, dato che dovrà essere confermato dagli esami tossicologici.
Formalmente residente nel Padovano, la giovane risulta senza fissa dimora, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Su di lei gravava anche un ordine di allontanamento dalla città. Dopo l’arresto, una volta informata della misura cautelare, avrebbe manifestato un forte stato di agitazione, arrivando a minacciare gesti autolesionistici e riferendo di sentire delle “voci”.
Il Comune di Venezia si costituirà parte lesa per il recupero dei costi di ripristino del parapetto storico, mentre proseguono le verifiche sull’entità complessiva dei danni al patrimonio monumentale.