L'incredibile storia

Scappa dalle bombe dell'Isis in Siria, ora lavora in un ristorante a Venezia

Si chiama Huda ed è di origini palestinesi. E' una delle protagoniste della mostra voluta da Emergency, "Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia".

Scappa dalle bombe dell'Isis in Siria, ora lavora in un ristorante a Venezia
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"La bomba la senti quando parte e dal rumore capisci in che direzione andrà e quanto danno farà". Parole che fanno riflettere quelle di Huda, 34enne palestinese scappata dai conflitti siriani e ora cittadina e lavoratrice veneziana.

Scappa dalle bombe in Siria

Una storia che non può e non deve passare sotto traccia. Perché ci sono tutti gli elementi per realizzare una riflessione, per analizzare un fenomeno, quello della migrazione. La vicenda che riguarda Huda, una 34enne di origini palestinesi fuggita dal conflitto siriano, è stata messa in evidenza attraverso una mostra fotografica voluta da Emergency, "Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia", una raccolta di fotografie dell'autore Simone Cerio e di video realizzati da WowTapes.

La minaccia dell'Isis

La mostra fotografica online visibile sul sito di Emergency raccoglie diverse testimonianze di persone che, a vario titolo, hanno lasciato i propri Paesi d'origine, per provare a "disegnare" un futuro diverso per loro stessi e per i loro famigliari.

"Huda ha 34 anni ed è di origini palestinesi - si legge sul sito - Nel 1948 - dopo la creazione dello Stato di Israele - suo nonno decide di lasciare la Palestina e trasferirsi in Siria. La sua famiglia conserva ancora le chiavi della vecchia casa, come ricordo di una vita passata che nessuno delle generazioni successive ha potuto conoscere.

Cresce a Yarmouk - zona di Damasco dove vive la più numerosa comunità palestinese in Siria - insieme alla madre, libanese, e al padre, giornalista siriano. Con l’arrivo della guerra abbandona gli studi di letteratura inglese all’Università e, nel 2012 - insieme a suo marito e ai suoi due figli - fugge dalla Siria".

La guerra

Nel dicembre 2012, una bomba si scaglia sulla Moschea vicino a casa di Huda e della sua famiglia, preannunciando l’arrivo dell’Isis nel loro quartiere. Sono circa 300 le vittime civili di quell’attacco, tantissimi i bambini. È in quel momento che Huda decide di mettere in salvo la sua famiglia e, per qualche mese, si spostano tutti in una casa in affitto nel centro di Damasco.

"Una mattina mio figlio mi ha chiesto di quella volta in cui ha sentito una bomba così vicino a casa e abbiamo dovuto lasciare tutto - ha raccontato - È vero mamma o stavo sognando?".

Il viaggio e la conquista della libertà

Il viaggio dalla Siria a Venezia dura diversi mesi. Prima raggiunge Il Cairo, in Egitto, e da lì approda a Catania viaggiando su un peschereccio per circa una settimana.

L’obiettivo di Huda però è un altro: raggiungere una famiglia siriana che conosce e che abita in Svezia. Riesce nel suo intento e resta lì per tre mesi, fino a quando l’Italia - Paese di immigrazione di competenza secondo il Regolamento di Dublino - la contatta per farla tornare nel territorio italiano. Dopo la fuga dalla Siria e i mesi in Svezia, Huda arriva a Venezia in aereo.

Il suo permesso di soggiorno - come richiedente asilo - è pronto e può finalmente far arrivare in Italia anche i suoi genitori. Ad accoglierla in aeroporto c’è una mediatrice culturale, figura importante per Huda, che la seguirà nei primi passi nel nostro Paese.

Tra i luoghi più significativi della nuova vita di Huda a Venezia c’è un bar che frequenta spesso: lì, conosce un gruppo di clienti che la accolgono facendola sentire a casa. Quello è per Huda il primo vero baluardo, che le consente di aprirsi a un reale percorso di integrazione.

Poco tempo dopo conosce Sarah, ragazza italiana che lavora nel ristorante afgano Orient Experience e che la aiuta a trovare lavoro. Dal 2014 Huda diventa cameriera e poi cuoca nello stesso ristorante. In poco tempo, tra Sarah e Huda nasce un rapporto speciale, tanto che oggi le due ragazze sono migliori amiche.

Il ristorante è il vero punto di svolta della sua vita in Italia: le persone che ci lavorano sono di diversa nazionalità, così come i piatti che vengono cucinati. Huda si innamora ogni giorno di più di Venezia.

Il lavoro al ristorante la fa sentire appagata: è circondata da persone di culture diverse e le dà la possibilità di essere indipendente, oltre che poter supportare la sua famiglia economicamente.

Foto di copertina tratta dal video HUDA | Dal buio alla luce

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