Rifiuti pericolosi al Lido di Venezia, carabinieri e Arpav al lavoro: la città va tutelata 

Mettevano a rischio non solo per la città, ma anche per la vicina oasi Naturale

Rifiuti pericolosi al Lido di Venezia, carabinieri e Arpav al lavoro: la città va tutelata

Tutelare Venezia si deve e si può. A minacciare la città lagunare però non è sono l'alta marea, il moto ondoso o le le centinaia di turisti che la visitano ogni giorno, ma anche l'abbandono dei rifiuti, anche pericolosi, che non vengono conferiti nel modo corretto. Nell’ambito dei peculiari compiti istituzionali dell’Arma dei Carabinieri, nei giorni scorsi sono state svolte diverse attività tese alla salvaguardia della delicata area lagunare. In particolare, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Natanti del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Venezia hanno operato un sequestro di circa 5mila m 3 di rifiuti speciali di varie tipologie, costituiti da quattro cumuli di ingenti dimensioni, nonché fusti in metallo arrugginiti, legname, taniche contenenti oli esausti, pannelli coibentati ed altro.

Il materiale raccolto, tra cui materiale pericoloso, è stato rinvenuto in un’area di cantiere attualmente non attiva nel Lido di Venezia, in prossimità della Bocca di porto di Malamocco. Adesso sarà compito dei militari – coadiuvati da personale del Dipartimento Provinciale dell’A.R.P.A.V. di Venezia – accertare l’origine di quanto sequestrato e la relativa datazione, visto che tutto era ricoperto da molta vegetazione, certamente cresciuta nel corso degli anni.

Il provvedimento si è reso necessario al fine di scongiurare più gravi rischi per l’ambiente e tutelare un territorio già fortemente minacciato dai molti agenti antropici. L’azione dell’Arma, inoltre, ha permesso di contrastare il pericolo per la vicina Oasi Naturale e ha difeso la preziosa ricchezza paesaggistica di Venezia, in un’area molto apprezzata e connotata da un marcato passaggio turistico.