Riciclaggio

Raccolta differenziata oltre l'80% in 18 dei 34 Comuni di Veritas nel 2020

Ottenuta una media del territorio di Veritas pari al 73,31%, ovvero ad un un aumento di quasi 3 punti rispetto al 70,74% del 2019

Raccolta differenziata oltre l'80% in 18 dei 34 Comuni di Veritas nel 2020
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Registrata una raccolta differenziata superiore all'80% in 18 comuni di cui Veritas gestisce il ciclo integrato dei rifiuti e dell’igiene urbana.

La media registrata

Si è ottenuta una media del territorio di Veritas pari al 73,31%, ovvero ad un un aumento di quasi 3 punti rispetto al 70,74% del 2019. Nel dettaglio i singoli comuni hanno riportato i seguenti dati: Fossalta di Piave ha toccato l’89,78%, seguito da Ceggia (87,62%), Meolo (85,98%), San Donà di Piave (85,89%), Santa Maria di Sala (85,18%), Cona (84,58%), Spinea (83,86%), Mira (83,58%), Martellago (83,20%), Noale (82,04%), Marcon (81,44%), Scorzè (80,37%), Quarto d’Altino (80,11%) e i 5 Comuni associati nei quali la raccolta è gestita in maniera integrata e unitaria (Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Fossò e Vigonovo) con l’80,1%.

Altri 13 comuni hanno superato la soglia del 70%: Cavallino-Treporti (79,65%), Salzano (79,21%), Pianiga (79,16%), Musile di Piave (78,80%), Mirano (78,70%), Noventa di Piave (78,37%), Torre di Mosto (78,22%), Stra e Fiesso d’Artico nei quali il servizio è integrato e unitario (77,94%), Dolo (77,69%), Mogliano Veneto (76,38%), Eraclea (75,03) e Cavarzere con il 74,28%.

Dati significativi

In questo modo l'82% dei rifiuti viene riciclato, si tratta di risultati elevatissimi, che dimostrano il crescente impegno di cittadini e imprese, oltre che l’efficacia del sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e della raccolta differenziata del Gruppo Veritas, che
prevede alte percentuali di differenziata (82%), scarsissimo utilizzo della discarica (inferiore al 3%) e pochissimo rifiuto secco residuo (15%) trasformato in Combustibile solido secondario (Css) e poi recuperato come energia.

Nonostante il sistema sia stato approvato dalla commissione Via regionale, autorizzato dalla Regione del Veneto, continua ad essere ostacolato dai comitati del no e da chi si oppone con notizie false e pretestuose. Questo ha ritardato l’avvio dell’attività dell’impianto, obbligando quindi Veritas a conferire in impianti in Italia e all’estero il Css. L’anno scorso sono stati spesi 4 milioni di euro in più per
conferire il Css in altri impianti: maggiori costi che ora finiranno nelle bollette di tutti i cittadini e che avrebbero potuto essere risparmiati se i comitati non avessero ostacolato e ritardato in tutti i modi l’iter autorizzativo dell’impianto.

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