Protesta dei tassisti a Venezia, contro i trasporti acquei irregolari: “Un rischio per la sicurezza”
Molte di queste barche non sono dotate dei dispositivi di sicurezza obbligatori per il trasporto pubblico, e contribuiscono ad aumentare il traffico e il caos nei canali"

I tassisti di Venezia lanciano l’allarme sul crescente fenomeno dei trasporti acquei abusivi, denunciando la presenza di almeno 600 imbarcazioni che operano in modo irregolare nella laguna.
Protesta dei tassisti a Venezia, contro i trasporti acquei irregolari
A fronte dei circa 300 taxi regolari, le imbarcazioni fuori norma risultano essere il doppio, trasportando turisti verso il centro storico o le isole in violazione delle norme previste, inclusa la Zona a traffico limitato (Ztl) acquea.
A segnalare la gravità della situazione è Jacopo Codori, presidente dell’associazione “Taxi e Nolo Uniti”, che sottolinea come queste attività non solo alterino il mercato, ma rappresentino anche un pericolo per la sicurezza dei passeggeri.
"Molte di queste barche – spiega Codori al TGR Veneto – non sono dotate dei dispositivi di sicurezza obbligatori per il trasporto pubblico, e contribuiscono ad aumentare il traffico e il caos nei canali".
La preoccupazione si estende anche alla professionalità degli operatori. Proprio in questi giorni i carabinieri hanno sequestrato una di queste imbarcazioni e denunciato il comandante per navigazione senza abilitazione, evidenziando un ulteriore problema legato alla mancanza di controlli e di formazione adeguata.
I tassisti chiedono un intervento deciso delle autorità per ripristinare la legalità e garantire condizioni di lavoro e di sicurezza eque per tutti.