la sentenza

Processo Giulia Schiff, assolti gli ex allievi dell’Aeronautica Militare: per il giudice nessuna violenza nel “battesimo del volo”

Il suo avvocato ha dichiarato: "Il tribunale ha ritenuto il rito lecito, confermando la commissione dell'Aeronautica"

Processo Giulia Schiff, assolti gli ex allievi dell’Aeronautica Militare: per il giudice nessuna violenza nel “battesimo del volo”

Nella giornata di ieri, lunedì 6 ottobre 2025, si è chiuso il processo agli otto ex allievi piloti dell’Areonautica Militare avviato dalla veneziana Giulia Schiff.

Processo Giulia Schiff, assolti gli ex allievi dell’Aeronautica Militare

In particolare, la vicenda risale all’aprile del 2018, quando, per il “battesimo del volo” della pilota, i suoi compagni dell’Areonautica la colpirono ripetutamente con dei rami di alloro e la spinsero contro l’ala del velivolo. In particolare, come rito di benvenuto nella “famiglia” dell’aviazione militare dopo aver eseguito con successo il primo volo da solista, gli altri allievi hanno colpito circa un centinaio di volte il fondoschiena di Giulia Schiff con le fronde, per poi buttarla in piscina.

 

Solitamente, questa pratica è la prassi, ma per la giovane pilota, al tempo 19enne, diventò un incubo. Infatti, durante il suo battesimo, chiese più volte ai commilitoni di smettere, ma non la ascoltarono. Una volta concluso il rito di iniziazione, Giulia riportò diverse lesioni, ecchimosi e contusioni.

Per questo motivo, la 19enne decise di denunciare i suoi compagni nel gennaio del 2019, supportata dal video registrato durante il rito. La Procura Militare di Roma aprì un’inchiesta che però si concluse con un rinvio a giudizio degli otto indagati, ma l’Areonautica non fu mai d’accordo con le accuse e cercò di minimizzarle definendole come “atti goliardici”.

Poco tempo dopo, la pilota fu espulsa dall’Accademia per “motivi comportamentali”, ma, facendo ricorso al Consiglio di Stato, fu riammessa per poi essere espulsa nuovamente nel 2020. Perciò, nel novembre del 2021, Giulia Schiff decise di intraprendere un processo penale contro i commilitoni.

La sentenza

Durante le udienze, anche l’avvocato della parte civile, Massimiliano Strampelli, ha parlato di un’imboscata organizzata dai colleghi della giovane per punirla, spiegando che non era amata e che nei suoi confronti esistevano motivi di risentimento. Ha chiesto inoltre un risarcimento di 70 mila euro per i danni morali e psicologici subiti dalla sua assistita.

Tuttavia, nella giornata di ieri, il Giudice La Rosa ha assolto tutti gli imputati poiché il battesimo del volo è considerato come un rito lecito e non coercitivo. Di fatto, se per la giovane pilota quello era da considerare nonnismo, per La Rosa non fu violenza. Infatti, anche il reato di lesioni è stato poi declassato a percosse, non più perseguibile per la tardività della querela.

Mentre l’Areonautica si è detta soddisfatta della sentenza, l’avvocato di Giulia ha dichiarato ai microfoni del Tgr:

Le sentenze si rispettano. Il tribunale ha ritenuto il rito lecito, confermando la commissione dell’Aeronautica”.

Attualmente, Giulia Schiff vive in Israele con il marito Victor, conosciuto in Ucraina dove si arruolò come volontaria dopo essere stata espulsa dal 70° Stormo di Latina Scalo, nel Lazio.

 

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