Locale chiuso per 5 giorni

Per un cinese il suo bar deve restare aperto, e così serve ai tavoli. Altro che norme anti Covid

Il titolare è stato sanzionato, i clienti allontanati. Sono ancora tantissime le violazioni delle norme anti contagio.

Per un cinese il suo bar deve restare aperto, e così serve ai tavoli. Altro che norme anti Covid
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I Carabinieri del Comando Provinciale di Venezia, nell’ambito delle attività di controllo nel week-end di Pasqua, finalizzato, tra l’altro, come concordato in sede di Prefettura, alla vigilanza sul rispetto delle disposizioni per prevenire ed arginare i contagi da “coronavirus”, hanno intensificato l’attività di pattugliamento sia su terra che in mare.

Per un cinese il suo bar deve restare aperto e così serve ai tavoli

Il dispositivo di controllo di terra, rinforzato anche con la presenza di più motovedette in circuito ed integrato con i servizi della stessa tipologia messi in atto dalle altre forze di polizia, si è protratto, senza soluzione di continuità, per i due giorni delle festività pasquali.

Tra Pasqua e Pasquetta, a fronte di oltre settecento persone e quasi 250 attività o esercizi commerciali controllate, sono state elevate solo quindici contravvenzioni per diverse violazioni della normativa anti-contagio. Nello specifico, i militari sono intervenuti in diverse località della provincia riscontrando il mancato utilizzo della mascherina o lo spostamento da un comune ad un altro senza giustificato motivo.

La pattuglia della Stazione di Martellago, nel tardo pomeriggio di Pasqua è intervenuta nei pressi di un bar in via Rizzardi costatando la vendita di alcoolici dopo le ore 18 e la presenza di avventori all’interno del locale. Tutti sono stati fatti allontanare, mentre il titolare cinese è stato identificato e sanzionato per la violazione specifica del DPCM del 2 marzo; scattata inoltre la sanzione accessoria della chiusura per 5 giorni del locale disposta in urgenza.

A San Donà di Piave, nella serata di sabato, i militari dell’Aliquota Operativa della locale Compagnia, presso il Parco delle Rose, zona dove più volte è stata segnalata la presenza di spacciatori, nel contesto di specifica attività finalizzata al contrasto dello smercio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato una 37enne italiana, pregiudicata, di Eraclea (VE) ma di fatto senza fissa dimora, nell’atto di cedere della marijuana a due uomini di 39 e 22 anni domiciliati a Torre di Mosto (VE). L’indagata aveva complessivamente nella sua disponibilità 13 dosi di marijuana del peso complessivo di 20 grammi ed 1 dose di hashish del peso di poco meno di un grammo.

La donna è stata quindi arrestata per spaccio di sostanze stupefacenti ed è stata trattenuta fino a Pasquetta nella camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di San Donà di Piave, tradotta in Tribunale e lì processata per direttissima e condannata ad un anno di reclusione e alla multa di 1.300 euro, imponendole anche l’obbligo di firma due volte a settimana presso la locale Stazione Carabinieri.

A Cavallino-Treporti, nella serata di Pasqua, militari della locale Stazione Carabinieri, sul sagrato della chiesa nuova di Cavallino in piazzetta Santa Maria della Pace, hanno fermato un 23enne incensurato del posto, trovandolo in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza di 17 cm. Lo stesso è stato denunciato per porto di armi ed oggetti atti ad offendere nonché sanzionato per violazione delle norme di contenimento del Covid-19 in materia di mobilità delle persone in “zona rossa” per essere uscito, senza giustificato motivo, dalla propria abitazione.

A Musile di Piave, nel corso del fine settimana i Carabinieri della locale Stazione hanno invece individuato il responsabile del furto avvenuto il 18 marzo u.s., presso la Chiesa parrocchiale di “San Donato Vescovo e Martire” di Musile di Piave. L’uomo, un albanese 44enne pregiudicato, residente a Venezia ma risultato essere domiciliato a Ceggia (VE), è stato denunciato per “furto aggravato” alla Procura della Repubblica lagunare.

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