Venezia

Per lo Stato era cieco totale da 40 anni: in realtà era un campione di pugilato che allenava giovani atleti

Eugenio Ravelli, oltre ad aver costruito una carriera sul ring era pure un allenatore. Ora è stato condannato a risarcire l'Inps. Negli anni, con l'indennità di accompagnamento ha percepito 209mila euro.

Per lo Stato era cieco totale da 40 anni: in realtà era un campione di pugilato che allenava giovani atleti
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L'Inps lo aveva definito cieco totale. E così Eugenio Ravelli, ora 72 anni, nato in Molise ma residente da tempo a Venezia, per oltre 40 anni ha percepito la pensione di invalidità. Un tesoro che fino a questo momento gli è valso ben 209mila euro. Peccato che lui ci vedesse benissimo. Tanto da essersi costruito una carriera nel mondo della boxe, combattendo sul ring e non solo. Si era fatto anche un nome nel pugilato come allenatore.

Per lo Stato era cieco totale da 40 anni

I Carabinieri, però, avevano intuito che qualcosa non andasse nel verso giusto... e così l'avevano smascherato nel 2014. Nei giorni scorsi è terminata la vicenda giudiziaria con la sentenza in Cassazione che ha respinto il suo ricorso confermando la conanna a 4 mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 50mila euro all'Inps che ha truffato per anni.

In realtà era un campione di pugilato che allenava giovani atleti

La storia sembra davvero incredibile, degna di un film tragicomico. Ravelli ha iniziato a percepire la pensione nel 1972. E, come detto, è costato all'Ente una cifra che si avvicina ai 210mila euro. Per incastrarlo è stato necessario un pedinamento durato mesi con l'utilizzo di telecamere per filmarlo mentre andava in palestra.

Non faceva nulla per nascondersi...

Lì è stato immortalato mentre schiva i colpi dei pugili, oppure mentre suggeriva agli atleti alcuni consigli. E la cosa più assurda è che faceva tutto alla luce del sole: è stato anche assistant coach per una società di Piove di Sacco nel Padovano. Quando fu chiamato per un primo incontro in una stazione dei Carabinieri, i militari dell'Arma che già sapevano della sua finta condizione di cecità, avevano disseminato il percorso di ostacoli. E lui li aveva schivati tutti senza alcuna difficoltà.

Lui nega: "Vedo luci e ombre"

Lui ovviamente ha sempre respinto le accuse arrivando, come detto al ricorso in Tribunale. Ha sempre detto di vedere solo luci e ombre e che era lui a dettare all'avversario dove colpire. Ha portato in aula anche degli esperti, per spiegare al giudice che i ciechi possono anche praticare dell'attività fisica. Ma non è servito.

Come non è servito a convincere i giudici ricordare che furono ben due commissioni mediche a stabilire e confermare, nel 1987 e nel 2011 la completa e assoluta cecità dell'uomo. Secondo la Cassazione il 72enne è in grado di orientarsi nello spazio anche in condizioni del tutto sfavorevoli e incompatibili con la situazione di cieco assoluto.

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