Cresce la preoccupazione

Peggiorano le condizioni di salute di Marco Zennaro in Sudan. E la Farnesina alza la voce

Si muove ancora la Farnesina, questa volta su due fronti: da un lato la convocazione del rappresentante del Governo sudanese a Roma, dall'altro dando mandato all'ambasciatore italiano in Sudan di intervenire affinché vengano rispettati i diritti umani dell'imprenditore 46enne veneziano.

Peggiorano le condizioni di salute di Marco Zennaro in Sudan. E la Farnesina alza la voce
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Dopo più di due mesi trascorsi in galera, in condizioni disumane, le condizioni di salute dell'imprenditore veneziano imprigionato in Sudan destano serie preoccupazioni. E si tenta ancora la via della diplomazia per risolvere la situazione...

Peggiorano le condizioni di salute di Marco Zennaro in Sudan

Si è tentato di tutto: ci ha messo la faccia il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il Governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, le associazioni di categoria, la sua squadra di rugby, i conoscenti attraverso un corteo tra i canali di Venezia, gli amici con svariati appelli, i famigliari (diffondendo lo struggente messaggio della figlioletta) e poi pure il Vaticano.

Eppure la situazione non si è ancora sbloccata. Marco Zennaro è ancora imprigionato in Sudan. Da oltre due mesi l'imprenditore 46enne veneziano è chiuso (è passato da una cella a un'altra, ma la situazione resta quella della detenzione) in condizioni disumane in una camera di sicurezza del commissariato di Karthoum, con temperature prossime ai 50 gradi, ammassato con altri 40 detenuti, senza materassi e senza nemmeno poter uscire all'aria aperta.

Il tutto per motivi che sarebbero ancora tutti da chiarire. La vicenda è ormai nota: una transazione commerciale finita male, una denuncia ritirata previo il pagamento di fior fiori di quattrini, e poi la morte in condizioni sospette del destinatario della transazione. E quindi una nuova denuncia, questa volta "macchiata" anche dalle ombre dell'omicidio.

Ma quel che è motivo di cronaca oggi riguarda non tanto i contorni della vicenda, già di per sé complicata e avvolta dal mistero, quanto purtroppo le condizioni di salute del 46enne. Si apprende, infatti, che la sua tenuta psico-fisica sia davvero arrivata al limite. E si inizia davvero a temere che possa non riuscire a continuare a lottare. E' stato proprio il fratello a definire in modo assolutamente preciso lo stato di salute di Zennaro: "Le condizioni di mio fratello sono tragiche".

Vive in una stanza in cemento armato interrata senza finestre. Una vera tortura che sarebbe in netto contrasto con il rispetto dei diritti umani. Ed è per questo motivo che la Farnesina, ieri, giovedì 10 giugno 2021, ha inviato una dura nota al Governo sudanese.

La Farnesina alza la voce

"A fronte delle preoccupanti segnalazioni di un peggioramento delle condizioni di detenzione del Signor Marco Zennaro, su istruzioni del Ministro Di Maio l’Ambasciatore d’Italia a Khartoum, Gianluigi Vassallo, ha effettuato quest’oggi un passo di ferma protesta presso le massime Autorità sudanesi per le inaccettabili condizioni in cui è recluso il connazionale, evidenziando l’esigenza di garantire il pieno rispetto dei diritti umani del detenuto e facendo appello affinché l’imprenditore italiano possa essere al più presto trasferito agli arresti domiciliari in una struttura alberghiera.

Con l’occasione, l’Ambasciatore Vassallo ha ricordato alle Autorità sudanesi la viva aspettativa da parte italiana di una rapida ed equa soluzione della vicenda giudiziaria e della controversia commerciale che ne è all’origine, che consenta di definire quanto prima la posizione del Signor Zennaro. In parallelo, il Direttore Generale per gli italiani all’estero Luigi Vignali, che segue sin dall’inizio la vicenda e che si è recato personalmente a Khartoum per incontrare Marco Zennaro e avviare un confronto con le autorità sudanesi, ha convocato alla Farnesina l’Incaricato d’Affari sudanese, per un vibrante passo di protesta a nome del Governo italiano.

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