Maxi operazione a Venezia contro la pedopornografia online, arrestate 12 persone
Durante le indagini sono stati monitorati circa 130 siti. Coinvolte in totale 18 province
La Polizia di Stato di Venezia, nell'ambito della operazione "Viper-2" , ha arrestato 12 persone per detenzione di ingente materiale pedopornografico, denunciate altre 14 e sequestrato numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file.
In campo il Centro Nazionale della Polizia Postale
In particolare, a muoversi è stato il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Venezia, coordinato dalla Procura della Repubblica e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale.
L'indagine
"Vipers-2" aveva preso avvio da una attività dello scorso anno, la “Viper”, che aveva già portato a 60 perquisizioni e l’arresto di 28 persone appartenenti a vaste community internazionali di pedofili.
La nuova e complessa indagine correva sul web, ed agendo sotto copertura, su una nota piattaforma di messaggi, sono stati monitorati circa 130 siti nei quali erano presenti utenti pedofili che si scambiavano foto e video di abusi su minori, per lo più in tenera età, da tutto il mondo, tanto che gli utenti esteri delle chat sono stati segnalati ai rispettivi Stati attraverso i canali di cooperazione internazionale di Polizia.
I numeri della estesa operazione
Ben 200 Agenti della Polizia Postale di 18 Province, hanno infine eseguito i 26 decreti di perquisizione.
L’operazione ha infatti riguardato le Province di Lecce, Sassari (1 arresto), Siracusa (1 arresto), Massa, Pisa (2 arresti), Bergamo, Milano (3 arresti), Monza Brianza, Isernia (1 arresto), Caserta, Reggio Calabria, Roma (1 arresto ed 1 denunciato), Alessandria (1 arresto), Cuneo, Novara, Venezia (1 arresto), Vicenza e Treviso (1 arresto).
Gli indagati sono tutti maschi, di diversa estrazione sociale e di età compresa tra 22 e 69 anni. Tra essi anche un tale che millantava conoscenze tra esperti nel campo della protezione dei minori online, ciò proprio allo scopo di accumulare materiale pedopornografico, navigando con sicumera tra le chat dei diversi gruppi.