Paziente perde la testa al Pronto Soccorso di Mestre e minaccia il personale medico con uno scalpello
L'episodio non è sfociato in alcuna violenza, ma per fermare il 40enne è stato necessario l'intervento delle Forze dell'ordine: "Non ci aspettavamo di attivare così tante volte il Protocollo di sicurezza"
Ancora una volta il personale medico sanitario dell'ospedale di Mestre si è ritrovato a dover fare i conti con un paziente aggressivo. Le forze dell'ordine, infatti, sono intervenute, nella mattinata di giovedì 28 novembre 2024, nella sala d'attesa del Pronto Soccorso per contenere gli atteggiamenti intimidatori di un 40enne che ha minacciato gli operatori utilizzando anche uno scalpello.
Pronto Soccorso Mestre, paziente minaccia il personale con uno scalpello
Il soggetto, una persona straniera di circa 40 anni, era giunto in Pronto Soccorso nella serata di mercoledì 27 novembre 2024, lamentando un quadro clinico lieve. Triagiato e preso in carico, è stato valutato con esami e terapia, superando le difficoltà linguistiche. Al momento della dimissione, intorno alle 4 del mattino, ha manifestato la volontà di fermarsi nella sala d'attesa per via del freddo, senza assumere, nelle prime ore di permanenza, atteggiamenti minacciosi o aggressivi.
Verso le 7 il quadro è mutato repentinamente e si sono manifestate aggressività verbale e minacce verso gli operatori, aggravate dall'esibizione di un attrezzo da lavoro, uno scalpello, poi riposto nello zaino.
Quando di nuovo il soggetto si è presentato in atteggiamento aggressivo alla guardiola del triage, con l'attrezzo in mano e manifestando gesti intimidatori, gli operatori hanno attuato le misure di sicurezza per sé e i presenti. Insieme al servizio di sicurezza interna hanno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, già in precedenza allertate, che sono intervenute immobilizzandolo e mettendo in sicurezza tutto il Pronto Soccorso.
"Paziente psichiatrico che i sanitari sono formati per affrontare"
Il 40enne è stato valutato come bisognoso di cure psichiatriche ed è stato poi ricoverato nella Psichiatria dell'Angelo.
"Non risultano precedenti accessi sanitari del soggetto - ha spiegato la dottoressa Chiara Berti, Direttore dell'Ospedale dell'Angelo - ma non escludiamo che abbia frequentato in passato la sala di attesa come luogo per lui confortevole. Quanto all'episodio, credo sia importante evidenziare, rispetto al grave atto subìto dal Pronto Soccorso solo pochi giorni fa, che in questo caso gli operatori si sono trovati a gestire una persona con evidenti difficoltà psichiatriche: siamo quindi all'interno di quello spettro di situazioni che, pur se complesse e certamente spiacevoli, i sanitari dell'emergenza-urgenza sono formati ad affrontare".
"Non ci aspettavamo di attivare il Protocollo di sicurezza con questa frequenza"
La Direzione dell'Ospedale ringrazia ancora una volta gli operatori del Pronto Soccorso per la professionalità dimostrata e le forze dell'ordine per il pronto intervento:
"Il Protocollo operativo comune con le forze dell'ordine, con il Suem118, con la Psichiatria e con gli operatori tutti dell'emergenza-urgenza, elaborato attraverso un lavoro congiunto di molti mesi - sottolinea la dottoressa Berti - si conferma utile ed efficace per evitare il degenerare di certi episodi. Certo non ci aspettavamo di doverlo mettere in atto con questa frequenza, pur se in situazioni ogni volta differenti quanto alle cause scatenanti dell'aggressione".
Lo scorso weekend, infatti, un paziente irlandese ha distrutto la sala d'attesa del Pronto Soccorso di Mestre. Quest'ultimo pare abbia perso improvvisamente la pazienza perché voleva mangiare e bere. Così ha dato in escandescenze e ha iniziato a distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro: preso uno schermo del pc dalla guardiola di accoglienza e un triangolo segnaletico estratto da un vicino carrello per le pulizie, l’uomo ha distrutto otto monitor segnaletici che si trovavano all'ingresso, per poi scagliarsi contro tutto ciò che ha trovato nella sala d’attesa del pronto soccorso.
La cosa più grave è che ha anche tentato più volte di forzare la guardiola del triage per aggredire sanitari e pazienti, provando a sfondare le due porte d’accesso e lanciando di tutto contro le ampie vetrate.
"Episodi intollerabili e troppo frequenti"
In merito all’episodio avvenuto all’ospedale dell’Angelo di Mestre, Dario Rossi della Segreteria della Cisl Venezia ha dichiarato:
"Purtroppo dobbiamo segnalare un altro caso al pronto soccorso di Mestre nell'arco di pochi giorni. Grazie al personale subito intervenuto, ha impedito che la situazione degenerasse ancora di più. Sono episodi intollerabili, ormai divenuti troppo frequenti che mettono a rischio medici e infermieri ma i pazienti.
È un quadro inaccettabile che richiede un intervento immediato e deciso coordinando assieme forze dell'ordine entri preposti e forze sociali per prevenire che questi eventi possano accadere di nuovo. Per questo, come Cisl Venezia chiederemo un incontro ai direttori generali delle Ulss 3-Serenissima Ulss 4-Veneto Orientale per pianificare assieme il da farsi".