A Venezia

Nuova Mala del Tronchetto, la Corte d'Appello riconosce l'associazione di stampo mafioso

Ribaltata la sentenza di primo grado, condannati i 15 imputati che avevano scelto il rito abbreviato

Nuova Mala del Tronchetto, la Corte d'Appello riconosce l'associazione di stampo mafioso
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A Venezia, la Corte d'Appello ha ribaltato la decisione di primo grado: la cosiddetta "nuova mala" che operava al Tronchetto è stata riconosciuta come un'associazione di stampo mafioso. Le pene complessive ammontano a 70 anni di reclusione, 20 in più rispetto alla sentenza precedente.

La Corte d'Appello riconosce l'associazione di stampo mafioso

Nell'aula bunker di Mestre (Venezia), dopo otto ore di Camera di Consiglio, è stata ribaltata la sentenza per il gruppo di imputati già condannati in primo grado per associazione a delinquere, per le attività illecite nell'isola del Tronchetto, tra cui rapine, estorsioni e minacce.

La Corte d'Appello di Venezia ha riconosciuto il carattere mafioso della cosiddetta nuova Mala del Tronchetto, che cercava di controllare i traffici turistici in città. I giudici hanno condannato i 15 imputati che avevano scelto il rito abbreviato, con uno sconto di un terzo della pena, accogliendo di fatto le richieste della Procura. Le pene complessive ammontano a 70 anni di reclusione, 20 in più rispetto alla sentenza del giudice per le udienze preliminari.

Per Trabujo la condanna passa da 12 a 20 anni

Loris Trabujo, imprenditore specializzato in trasporti turistici lagunari e imputato principale, ha visto la sua pena aumentare da 12 a 20 anni.

Secondo la Procura antimafia, è stato uno dei promotori dell'organizzazione criminale, insieme a Gilberto Boatto e Paolo Pattarello, esponenti di spicco della cosiddetta "banda dei mestrini", in passato affiliata alla Mala del Brenta di Felice Maniero.

Entrambi sono ancora sotto giudizio di primo grado in un processo che coinvolge 56 imputati. Questo procedimento è indipendente, ma la sentenza prevista per il prossimo 15 luglio potrebbe essere influenzata dal riconoscimento dell'associazione mafiosa, con un possibile aumento delle pene, un regime carcerario più severo e la limitazione dei benefici.

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