Braccata dai talebani

Nell'inferno di Kabul c'è la sorella di un imprenditore veneziano

L'appello disperato di Hamed Ahmadi, di origini afgane ,a residente a Venezia da molti anni: "Le ambasciate sono chiuse, aiutatemi".

Nell'inferno di Kabul c'è la sorella di un imprenditore veneziano
Pubblicato:
Aggiornato:

Sono entrati nell'aeroporto e hanno iniziato i rastrellamenti, cacciando chi aveva trovato riparo. L'inferno di Kabul, ormai sotto gli occhi di tutti, è entrato nel vivo. Nonostante i proclami "mediatici" dei leader che hanno preso il potere occupando l'altro giorno la capitale, quella che si apre ora è una "stagione" tutta da comprendere. Ma c'è chi è pronto a giurare che non verranno risparmiate le violenze. Ed è proprio questo ciò che in molti temono: un imprenditore veneziano di origini afghane sta tentando ogni strumento pur di salvare la sorella che si trova lì, ora, in queste ore drammatiche.

Nell'inferno di Kabul c'è la sorella di un imprenditore veneziano

"Sto cercando disperatamente a salvare la mia dolce sorella da quella situazione di merda a Kabul… tutte le ambasciate sono chiuse e lei si trova da sola li. Se a qualcuno viene in mente qualcosa per favore contattatemi!".

C'è il terrore nelle parole di Hamed Ahmadi. La paura, folle, incontenibile, tremenda, di non poter fare nulla per salvare la vita di un famigliare, dell'amata sorella. C'è anche la rabbia, altrettanto esplosiva, di chi sta osservando, a distanza, uno scenario che definire "surreale" è dir poco.

Il ritiro delle truppe Usa e la scalata dei talebani

In poche settimane, infatti, come è noto, i talebani hanno conquistato l'Afghanistan. Quella terra che per venti anni è stata al centro di una missione di pace guidata dagli Stati Uniti, iniziata subito dopo il tragico attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. Missione che ora, dopo venti lunghi anni, per ammissione del Presidente Usa Joe Biden, si viene a scoprire essere stata solo la reazione finalizzata a bloccare il terrorismo di Al Qaida, e non l'iniziativa per tentare di stabilizzare il Paese.

Fine della Repubblica: nasce l'Emirato

Paese che infatti, su ammissione anche di chi in quei territori ci è stato, da anni, di stabile aveva ben poco. E tra i livelli di povertà drammatici (si parla di 400 dollari annui di reddito medio tra i lavoratori) e le spinte di potere dei gruppi armati, oggi, ci si trova a commentare la fine della brevissima esperienza Repubblicana a l'inizio dell'Emirato.

"Mia sorella doveva spostarsi all'interno dell'aeroporto, ma poi sono entrati i talebani e li hanno cacciati via tutti - ha dichiarato all'Ansa - È scappata e ha trovato riparo grazie ad alcuni conoscenti. Adesso si trova in un rifugio, questa mattina la sto sentendo ogni 5 minuti, ma non ci sono ancora novità".

Seguici sui nostri canali