Nardelli ammazzato in ascensore a Mestre: la versione dei due cugini aggressori non convince
I due cugini Rusu restano in carcere. Per il Pm i domiciliari sono un rischio: "Sono troppo violenti, potrebbero farlo ancora"
Emergono nuovi elementi in merito alla morte del 32enne Lorenzo Nardelli ucciso giovedì 10 agosto 2023 in un ascensore a Mestre.
Nardelli ammazzato in ascensore a Mestre: la versione dei due cugini aggressori non convince
Le versioni fornite dai due cucini Rusu non convincono gli inquirenti. E per questo motivo i due aggressori che hanno procurato ferite letali al veneziano Lorenzo Nardelli, per motivi ancora da chiarire, restano in carcere. I domiciliari infatti sarebbero un rischio per il Pm che si è definito preoccupato per l’indole violenta dimostrata nell’occasione.
Ma facciamo un passo indietro per comprendere l’accaduto anche grazie alla ricostruzioni fornita dal Corriere Veneto. Le telecamere del comune riprendono l’arrivo di Lorenzo Nardelli in via Rampa Cavalcavia 9 cinque minuti prima delle 23. Lui non perde tempo e sale direttamente al terzo piano. E pochi minuti dopo inizia la lite. O almeno questo è quello che hanno testimoniato i vicini di casa.
Alle 23.04 la prima chiamata al 113, meno di dieci minuti dopo la seconda chiamata alle Forze dell’ordine. Alle 23.20 arriva la pattuglia. La scena è tremenda: la casa al terzo piano è aperta, i tre sono ancora nell’ascensore rimasto bloccato per gli scossoni durante la violenta lite. Dentro c’è il corpo senza vita di Nardelli e dei due cugini. In terra una pozza di sangue. Alle 23.23, con gli agenti di Polizia fuori dall’ascensore, anche uno dei due cugini aggressori ha chiamato il 112 ma rifiuta l’invio di un’ambulanza.
I due vengono portati in questura per un primo interrogatorio e alle 4 di mattina viene disposto l’arresto per omicidio. Le versioni fornite non sono state convincenti e per il magistrato ci sarebbe il rischio che i due possano macchiarsi di altri gesti violenti.