MSC Opera: si riapre il caso. Lo schianto era evitabile IL VIDEO
Depositata la relazione che ha ricostruito i motivi dell'incidente in laguna dello scorso giugno.
Una "tardiva ed errata" esecuzione delle procedure di emergenza per l'avaria al timone: sarebbe questa la causa dell'incidente nel Canale della Giudecca.
Cosa era successo
Tutti ricordano che lo scorso 2 giugno 2019, alle 8.30 del mattino, la nave da Crociera Msc Opera si è scontrata con il battello River Countess, fermo lungo la riva di San Basilio. Grande scalpore per il fatto che aveva non soltanto colpito il mondo intero ma aveva fatto temere che ci potessero essere dei feriti, anche gravi. La tragedia è stata soltanto sfiorata ma ha lasciato spazio a tante domande. La perdita di rotta da parte dell'ammiraglia di MSC era stata dovuta ad un guasto al generatore che alimenta i pod, ovvero i motori che regolano la direzione dell'imbarcazione. In molti si sono chiesti perché il comandante, Carmine Siviero, non avesse eseguito le procedure di emergenza e, fino ad ora, non c'erano state risposte soddisfacenti.
La parola ai consulenti
I consulenti tecnici della Procura della repubblica di Venezia, dopo ben nove mesi dall'incidente, hanno finalmente fatto la loro deposizione: l'incidente poteva essere evitato, se solo il personale di bordo fosse stato reattivo. Inoltre, pare che i due piloti del porto non siano stati immediatamente informati dell'allarme guasto segnalato dalla sala macchine mentre i piloti dei rimorchiatori avrebbero agito al meglio delle loro possibilità.
Entro l'inizio di maggio ci saranno ulteriori dettagli e le conclusioni dei consulenti della difesa e della parte offesa.
Nel video, si sente chiaramente il commento di un uomo incredulo che osserva la scena. Si sente distintamente "Xé mati!" (trad. "Sono matti!"): se si considera la prospettiva da cui osserva il commentatore, è facile intuire che si temeva il peggio.
Si torna a discutere di grandi navi
Il Comitato No Grandi Navi, del resto, lo aveva già segnalato. Sul sito, tra le ragioni che hanno spinto i cittadini già da tempo a chiedere che venisse dirottato il traffico delle navi da crociera da Venezia ad altri porti, spicca:
il rischio, sempre negato, di incidenti (perdita di rotta, incendi, fuoriuscite di carburante)
Già l' 8 giugno 2019 il Comitato aveva organizzato una marcia che, partita da Fondamenta Zattere, era arrivata fino in piazza San Marco. In migliaia si erano uniti con striscioni e megafoni per urlare che no, le grandi navi a Venezia non devono transitare. Si parla comunque di una città fragile e il passaggio di navi che superano le 40.ooo tonnellate comporta inevitabilmente uno sconvolgimento del delicato equilibrio lagunare.
Come si intuisce dai video e dalle relazioni delle autorità, il luogo dell'impatto è quello indicato nella cartina: