Morto Lino Maritan, fratello del boss della Mala del Brenta
Stava scontando ai domiciliari una condanna di un anno e otto mesi per estorsione. Era membro del gruppo di San Donà di Piave-Jesolo, nel Veneto Orientale, il cui capo - Silvano Maritan - strettamente legato al citato Maniero della Riviera del Brenta, in passato aveva coltivato vincoli di amicizia con il boss di cosa nostra Salvatore Contorno.
E' morto martedì per un arresto cardiaco. Lino Maritan, 80 anni, si trovava ai domiciliari per scontare una condanna di un anno e otto mesi che risale al 2020. Fratello di Silvano, boss della Mala del Brenta attualmente in carcere per un omicidio consumato a San Donà nel 2016, era finito in galera (nonostante l'età) lo scorso gennaio per un'inchiesta per tentata estorsione.
Morto Lino Maritan, fratello del boss della Mala del Brenta
Per i militari dell'Arma era il mandante, insieme al figlio Luciano, anche di incendi dolosi, estorsioni e spaccio di droga e per aver dato alle fiamme il furgone di un'azienda. Ma non solo. Nel corso delle indagini era emerso che Maritan insieme ai suoi sodali, aveva estorto denaro a uno spacciatore per un debito non saldato. Nel 2020 aveva patteggiato proprio al culmine dell'operazione Lucky del 2014 sui fiumi di droga venduti in Veneto.
La banda Maritan
Gruppo di San Donà di Piave-Jesolo, nel Veneto Orientale, il cui capo - Silvano Maritan - strettamente legato al citato Maniero della Riviera del Brenta, in passato aveva coltivato vincoli di amicizia con il boss di cosa nostra Salvatore Contorno, durante il periodo del soggiorno obbligato di quest'ultimo in Veneto. Anche l'attività illecita di questo gruppo consisteva, prevalentemente, nel traffico di sostanze stupefacenti.
Tale assetto generò nel corso degli anni sanguinosi regolamenti di conti, sostanziatisi in una serie notevole di omicidi (circa 20 attribuibili all'organizzazione) e nel conseguente, progressivo emergere del citato Maniero come capo temuto e indiscusso.