Morte di Nicolò Minello, chiesto rinvio a giudizio per il 23enne al volante
La Procura di Treviso chiede il processo per il giovane al volante della Bmw, risultato positivo all'alcoltest: "Andava troppo forte".
La tragedia a Salgareda il 18 ottobre 2020: oltre alla vittima, di Noventa di Piave, altri tre giovani sono rimasti feriti. Contestato all’imputato anche lo stato d’ebbrezza.
Morte Nicolò Minello
A conclusione delle indagini preliminari sul tragico incidente costato la vita a soli 22 anni all’incolpevole Nicolò Minello, di Noventa di Piave (Venezia), e il ferimento di altri tre giovani passeggeri, il Pubblico Ministero della Procura di Treviso, dott.ssa Mara Giovanna De Donà, titolare del relativo procedimento penale, ha chiesto il rinvio a giudizio per il conducente della vettura, una Bmw 320, responsabile della rovinosa uscita di strada, Patrik Angeli, oggi 23 anni, di Musile di Piave: dovrà rispondere di omicidio stradale, guida in stato di ebbrezza e di aver causato lesioni a più persone.
Il dramma, come tristemente noto, si è consumato a Salgareda, nel Trevigiano, il 18 ottobre 2020, poco prima delle 23. I cinque amici e quasi coetanei, tutti residenti tra Noventa e Musile di Piave e Meolo, avevano trascorso la serata in una pizzeria di Piavon di Oderzo e stavano rientrando a casa quando Angeli, percorrendo via Pizzocchera, nell’affrontare una curva secca a sinistra ha perso il controllo dell’auto che è finita nel fossato laterale ribaltandosi, dopo aver travolto vari arbusti sul ciglio della strada.
Un bilancio pesantissimo
Il conducente se l’è cavata con ferite lievi, ma ai quattro trasportati è andata molto peggio: tre di loro sono stati trasportati all’ospedale Ca’ Foncello con traumi pesanti, due in Terapia intensiva in prognosi riservata, mentre purtroppo per Nicolò, che era seduto sul sedile posteriore come i due amici ricoverati in rianimazione, non c’è stato nulla da fare, è deceduto praticamente sul colpo per i gravi politraumi riportati.
Angeli è stato subito indagato per omicidio stradale. Il magistrato ha quindi affidato a un proprio consulente tecnico, il perito industriale Francesco Sottana, l’incarico di ricostruire la dinamica e le responsabilità dello schianto. Alle operazioni peritali ha partecipato anche l’ing. Pierluigi Zamuner quale consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini a cui i familiari di Minello si sono affidati per essere assistiti, attraverso il responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi.
"Eccesso di velocità": Angeli era anche positivo all'alcoltest
Il Ctu ha concluso che la causa tecnica dell’evento “va ricercata nell’eccesso di velocità (stimata in oltre 70 km/h, ndr) con cui venne affrontata la curva e nell’incapacità del conducente di mantenere il veicolo all’interno della carreggiata”, aggiungendo che “l’incapacità della guida può essere correlata allo stato di alterazione psicofisico con eccesso di livello alcolico sanzionato” e ribadendo che “l’unica ed esclusiva causa dell’evento è da rilevare nella condotta dell’indagato”. Angeli infatti era anche risultato positivo all’alcool test, con un tasso alcolemico di 0,92 g/l.
Al termine dell’inchiesta quindi, con atto del 29 novembre 2021, la dott.ssa De Donà ha chiesto il processo per il conducente della Bmw, “per essersi posto alla guida dell’auto in stato di ebbrezza alcolica con quattro passeggeri a bordo” e per “non aver regolato la velocità in un tratto di strada conformato da curva volgente a sinistra, con visuale preclusa e in ore notturne, non essendo in grado di conservare il controllo del proprio veicolo e di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, fuoriuscendo dalla sede stradale e ribaltandosi”, con tragiche conseguenze.
La data dell’udienza preliminare sarà fissata nei prossimi giorni dal Gip di Treviso: per i congiunti del giovane si chiuderà quanto meno il capitolo giudiziario di una ferita che per il resto non potrà mai rimarginarsi.