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Marghera, ragazza minacciata e molestata per un anno e mezzo: due italiani arrestati per stalking

Ad essere stata più volte minacciata non soltanto la ex fidanzata, ma anche la madre...

Marghera, ragazza minacciata e molestata per un anno e mezzo: due italiani arrestati per stalking
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Sabato scorso gli agenti del Commissariato di Marghera hanno portato a segno due arresti in flagranza di reato per stalking, ponendo fine ad un’escalation di minacce e violenze che si protraeva ormai da troppo tempo.

Due uomini arrestati

L’operazione giunge al termine di una elaborata indagine condotta dagli agenti e che ha portato alla identificazione e poi all’arresto di due persone: G.S. (veneziano del ’64) e D.P. (del ’96 nato in provincia di Treviso ma residente a Marghera). I due si sono resi responsabili di una lunga serie di intimidazioni, minacce e danneggiamenti anche gravi ai danni di due donne.

Un volto noto alle autorità

G.S. era già stato denunciato diverse volte negli scorsi mesi dalla sua ex compagna. Da tempo infatti la ragazza subiva minacce e danneggiamenti sia presso la propria abitazione a Mira sia presso l’abitazione della propria madre, a Marghera; gli stessi vicini della donna erano vittime di danneggiamenti: sono infatti 5 le autovetture incendiate nel quartiere della donna.
Nei mesi passati la situazione è degenerata ed è divenuta  insostenibile: minacce scritte con la vernice, incendi degli scuri delle finestre di casa, il furto del contatore del gas. La follia del persecutore si è manifestata anche contro una collega di lavoro della vittima che si è vista incendiare l’automobile.

Una vera ossessione

Le indagini condotte dal Commissariato di Marghera hanno permesso di accertare che G.S. dedicava le sue intere giornate a percorrere in macchina le vie di residenza dell’ex compagna a Mira e della madre a Marghera: sono contati anche 14 passaggi in una sola ora. Dopo alcune osservazioni, gli agenti avevano intuito che l’uomo stava per commettere qualche azione illecita o ne aveva l’intenzione, così sabato scorso è scattata l’ultima operazione: già dal primo pomeriggio gli agenti del Commissariato di Marghera hanno intensificato ancor di più l’attività di sorveglianza e di osservazione nei confronti dell’uomo. L’autovettura di G.S. è stata seguita e gli agenti hanno annotato passaggi e soste ripetute.

L'ultimo atto sabato pomeriggio

L’uomo, dopo aver passato l’intero pomeriggio di sabato ad attendere sotto casa della sua ex a Mira, in serata si è portato a Marghera presso l’abitazione della mamma della ragazza. Qui G.S. è stato raggiunto da D.P. (altro soggetto che aveva attirato da tempo l’attenzione degli agenti, e che si è rivelato essere suo complice). Intorno alle 21.00 i poliziotti appostati hanno notato G.S. arrivare a piedi e
soffermarsi a guardare le finestre dell’abitazione della ex suocera: dopo aver proseguito per pochi metri, è ritornato indietro insieme al P.D per guardare ancora intensamente il palazzo. Ad un tratto, il giovane P.D., dopo aver indossato un paio di guanti neri, ha scagliato con violenza due grossi sassi verso la finestra della camera da letto dell’abitazione, per poi tentare la fuga.

L'inseguimento

Gli agenti si sono messi subito all’inseguimento, bloccando subito i due uomini, che sono stati arrestati. I due sono stati accompagnati in commissariato, dove sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per atti persecutori in concorso. I due uomini hanno numerosi precedenti: G.S. per diffamazione, deturpamento, ingiurie, molestie, minacce, lesioni personali, atti persecutori e calunnia; D.P. invece per tentato furto aggravato. A seguito dell’udienza di convalida svoltasi in data odierna, nei confronti di G.S. è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per il complice D.P. è stato disposto il divieto di avvicinamento alle due signore. I poliziotti, oltre ai due grossi sassi lanciati, hanno sequestrato anche altro materiale, tra cui altri due grossi sassi ritrovati all’interno dell’autovettura di G.S., una grossa tronchese e un taglierino. E’ stata rinvenuta, inoltre, in seguito a perquisizione, una confezione di “accendi-fuoco” dello stesso tipo di quello utilizzato per gli incendi delle autovetture.

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