Marghera, "caso Bobbit": la storia della violenza non regge, la donna è in carcere
Per lei l'accusa di lesioni gravissime con l'aggravante della premeditazione
Il marito è ancora ricoverato, ha fornito la sua versione dei fatti: è totalmente diversa da quella della ex moglie
Marghera, "caso Bobbit": la storia della violenza non regge, la donna è in carcere
Non sta in piedi la versione della donna di origine etiope che sabato 12 agosto 2023 ha evirato il marito con un coltello da cucina perchè voleva difendersi da un tentativo di violenza sessuale da parte dell'ex coniuge. La 35enne, attualmente è in carcere e si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il pm ha deciso di acusare la donna di lesioni gravissime con l'aggravante della premeditazione.
Il dramma coniugale si è consumato in una appartamento a Marghera
Teatro della vicenda era stato un appartamento a Marghera dove la coppia si sarebbe incontrata per trovare un accordo sulla gestione della figlia dopo la separazione. La donna aveva raccontato di un tentativo di riconciliazione da parte dell'ex che, ad un suo secco rifiuto, si era trasformato in un'aggressione. La 35enne aveva detto di aver usato il coltello solo per difendersi.
Ad incastrarla però il fatto che non solo il fatto che non presentasse segni di violenza, ma anche il racconto di una vicina accorsa dopo aver sentito le urla. Con lei si sarebbe invetata un'altra storia, le aveva detto che l'ex marito aveva avuto un infarto.
L'uomo poi, che si trova ancora ricoverato in ospedale dopo un delicato intervento per riattaccare il pene, avrebbe riportato agli investigatori anche la sua versione, totalmente differente. Quel drammatico giorno sarebbe rimasto ferito dopo un massaggio e i profondi tagli ad una mano sarebbero il segno di un estremo tentativo di difesa.