Lotta ai borseggi in centro a Venezia: daspo urbani e fogli di via obbligatori per quattro donne
Si aggiravano senza motivo tra la stazione ferroviaria e il terminal di Piazzale Roma in attesa di colpire come già avevano fatto nei giorni scorsi
Continua incessante l’attività della Polizia di Stato di Venezia contro il fenomeno dei borseggi in centro storico.
Lotta ai borseggi in centro a Venezia: fermate quattro donne
Nella mattinata di ieri, mercoledì 2 agosto 2023, il personale della Squadra Mobile, con il supporto dei poliziotti del Commissariato di San Marco, degli operatori della Divisione Anticrimine della Questura e degli agenti della Polizia Ferroviaria, in attuazione delle direttive adottate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha effettuato un’ulteriore operazione di sicurezza pubblica per far fronte ai recenti episodi di borseggio che nei giorni scorsi avevano suscitato allarme ed insicurezza tra i cittadini ed i turisti della città lagunare.
Nello specifico, nel corso di un’attività di prevenzione e controllo del territorio, dopo una meticolosa attività di osservazione sono state intercettate e fermate complessivamente quattro donne.
Anche durante questa operazione, le quattro donne non hanno saputo fornire ai poliziotti spiegazioni plausibili in merito alla loro presenza all’interno della stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia o nei pressi del terminal di Piazzale Roma, non essendo in possesso di alcun titolo di viaggio né di residenza nel territorio veneziano.
Emessi due daspo urbani e due figli di via obbligatori
Pertanto, sono state accompagnate in Questura per i successivi accertamenti, all’esito dei quali il Questore di Venezia, grazie allo scrupoloso lavoro della Divisione Anticrimine di Venezia, ha emesso due DACUR (divieto di accesso alle aree urbane, anche detto “daspo urbano”), che impediranno alle cittadine straniere di continuare a transitare nelle aree che in passato erano state interessate da fenomeni di borseggio e due fogli di via obbligatori, provvedimenti con i quali si inibisce alla persona, che si è resa responsabile di una condotta illecita particolarmente grave, di ritornare senza preventiva autorizzazione nel comune dal quale è stata allontanata e la cui inosservanza costituisce reato punibile con l’arresto da uno a sei mesi di reclusione.
L’operazione svolta dalla Questura, in attuazione delle indicazioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e del Ministero dell’Interno finalizzate a garantire la sicurezza delle città metropolitane a vocazione turistica, costituisce l’ennesima iniziativa di prevenzione nata dalla necessità non solo di continuare a contrastare con decisione il fenomeno dei borseggi, ma anche di rispondere con efficacia ai bisogni della cittadinanza, andando ad estendere il controllo del territorio e garantendo una sempre più efficace attività di prevenzione e di polizia di prossimità, allo scopo di incrementare il livello di sicurezza percepita sia dei cittadini che dei numerosi turisti che “vivono” ogni giorno la città lagunare.