Carabinieri

Lavoratori in nero, scarse condizioni igieniche e locali a rischio incendio

Otto imprenditori sanzionati a Bibione.

Lavoratori in nero, scarse condizioni igieniche e locali a rischio incendio
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Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Venezia, con il personale della locale stazione Carabinieri, hanno eseguito una serie di controlli nella località balneare di Bibione, nei confronti di aziende operanti nel settore della ristorazione e del commercio di articoli di abbigliamento e bigiotteria.

Lavoratori in nero, scarse condizioni igieniche e locali a rischio incendio

Le attività sono state svolte al fine di verificare il rispetto delle norme in materia di legislazione sociale, sicurezza, salute e igiene sui luoghi di lavoro. All’esito dei controlli, i militari, oltre a registrare un caso di impiego di manodopera in nero, hanno riscontrato numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Di seguito i risultati conseguiti:

  • 8 aziende controllate;
  • 25 lavoratori controllati;
  • 1 lavoratore in nero;
  • 4 sospensioni dell’attività d’impresa;
  • 120.000,00 euro di sanzioni irrogate.

In particolare, si segnalano i casi più significativi:

  1. Sanzioni per 35.000 euro e sospensione dell’attività. Si tratta di un negozio, gestito da un cittadino di nazionalità bengalese, esercente nel commercio di articoli di bigiotteria, all’interno del quale è stato trovato un lavoratore suo connazionale, regolarmente registrato, impiegato con mansioni di “commesso”. La ditta, nell’occasione ispezionata anche dal personale della Polizia Locale di Bibione, nel corso del controllo è stata multata per un ammontare di 35.000 euro circa, per la carenza delle condizioni igienico sanitarie in cui versavano i servizi igienici, per la mancanza di un impianto antincendio, per la mancanza di presidi sanitari e per l’omessa valutazione dei rischi aziendali. Per quest’ultima violazione è stato adottato il provvedimento di sospensione con efficacia immediata, la cui revoca sarà condizionata alla presentazione del Documento di Valutazione dei Rischi ai militari della Tutela Lavoro.
  2. Sanzioni per 25.000 euro e sospensione dell’attività. Si tratta, anche in questo caso, di un negozio gestito da un cittadino di nazionalità bengalese, esercente nel commercio di articoli di bigiotteria. Dalla consultazione delle banche dati in uso ai militari dell’Ispettorato del Lavoro è emerso che l’azienda occupava un dipendente, assente al momento del controllo. Nelle more degli accertamenti la ditta è stata multata per un ammontare di 25.000 euro circa, per l’omessa revisione dell’impianto antincendio, per la mancanza di presidi sanitari e per l’omessa valutazione dei rischi aziendali. Per quest’ultima violazione è stato adottato il provvedimento di sospensione con efficacia immediata, la cui revoca sarà condizionata alla presentazione del Documento di Valutazione dei rischi ai militari della Tutela Lavoro.
  3. Un ristorante chiuso e 15.000 euro di sanzioni. In questo caso si tratta di un ristorante, gestito da una cittadina di nazionalità rumena, all’interno del quale è stato trovato un lavoratore non registrato (in nero), intento a servire la clientela. La posizione irregolare del dipendente ha fatto scattare la chiusura immediata del locale e sanzioni per 15.000 euro per la mancata registrazione dello stesso e per l’omessa formazione/informazione sulla sicurezza del lavoratore.

Gli altri cinque esercizi pubblici sono stati multati per un ammontare complessivo di 45.000 euro, per varie violazioni in materia di sicurezza (omessa dotazione di mezzi antincendio, mancanza di presidi medici di pronto soccorso, mancanza di formazione dei dipendenti ed irregolarità inerenti la pulizia dei servizi igienici destinati ai lavoratori).

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