La maestra negazionista di Mestre tornata in classe: nuova protesta dei genitori
Non c'è stato l'allontanamento definitivo invocato da mamme e papà e così è scattata una nuova protesta. Alcuni hanno portato via i figli.
L’insegnante no mask è tornata a scuola a Treviso e i genitori non l’hanno presa affatto bene. Il commento del sindaco Mario Conte.
La maestra negazionista di Mestre tornata in classe
A volte ritornano. Ed è così che, tra lo sgomento e la rabbia dei genitori degli alunni della primaria Giovanni XXIII di Treviso, la maestra no mask Sabrina Pattarello, veneziana di Mestre, è tornata al suo posto dopo essere finita nella bufera lo scorso dicembre per la sua sortita shock, con la quale invitava i bambini a “togliersi le mascherine, tanto non servono perché muoiono solo i vecchi”.
Nuove proteste dei genitori
Da lì una breve sospensione, che sembrava il preludio di un allontanamento definitivo, fortemente caldeggiato da mamme e papà. Macché. L’insegnante negazionista si è ripresentata a scuola nei giorni scorsi, entrando regolarmente alle 8, sempre sprovvista di mascherina ma protetta da una visiera. Non appena appresa la notizia i genitori hanno inscenato una nuova protesta di fronte ai cancelli della primaria. Alcuni hanno addirittura portato via i figli.
La donna aveva anche esibito un certificato medico, con cui faceva presente ai referenti dell’istituto di non poter indossare la mascherina per problemi respiratori. La scelta di non mettere però altri dispositivi di protezione le era costata appunto un primo provvedimento disciplinare.
La reazione del sindaco Conte
E sulla vicenda è tornato anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, che lo scorso dicembre, quando esplose il caso, fu tra i primi ad effettuare un sopralluogo nell’istituto, accompagnato dalla Polizia locale per verificare di persona la situazione. Coinvolgendo poi direttamente anche il Prefetto.
“Spero che questa situazione si risolva al più presto. Le scuole Giovanni XXIII si sono sempre distinte per essere un ambiente stimolante, di istruzione, formazione e crescita e non di certo per queste vicende”.
E lo scorso dicembre il primo cittadino aveva scritto:
“Ritengo che in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo non possano sedere in cattedra persone che negano l’esistenza dei pericoli legati alla pandemia. Per questo ho voluto informare il Prefetto affinché vengano presi provvedimenti”.