Intervento del reparto Aeronavale di Venezia: trovato ecocentro abusivo sui colli Berici GALLERY
Sotto sequestro anche il cellulare del proprietario del deposito per cercare di capire la provenienza della merce ritrovata.
L'operazione della Guardia di Finanza di Vicenza ha richiesto l'aiuto del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia.
Uno studio attento e ripetuto
I Finanzieri vicentini, con il supporto di un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia, hanno sorvolato ripetutamente la zona di Montorso Vicentino dove, all'interno del cortile e in parte del magazzino, era stata segnalata la presenza di rifiuti ingombranti. I finanzieri hanno sorvolato la zona, anche a bassa quota, per individuare possibili situazioni di interesse. La ricognizione aerea è stata indispensabile per avere conferma della presenza di materiali, di diversa tipologia, stoccati nel cortile di una proprietà privata di via San Nicolò. Sulla scorta dei positivi riscontri ottenuti dalla ricognizione aerea è stato dato avvio ad una attività di perquisizione d’iniziativa, finalizzata a contrastare possibili illeciti nel settore dei reati ambientali. L’accesso alla proprietà, effettuato dai militari del Nucleo Mobile della Compagnia, ha permesso di appurare che l’area esterna e parte di un magazzino dell’abitazione erano stati adibiti ad “ecocentro” abusivo, con una divisione – seppur grossolana –dei materiali in base alla loro tipologia (metallo, vetro, plastica, componenti elettronici, ecc.), del peso complessivamente valutabile in svariate tonnellate. Alla luce di tali circostanze e accertato che il soggetto a cui era riferibile l’illecito (V. G., classe 1977) non era titolare di attività d’impresa né di qualsivoglia autorizzazione, tutto il materiale rinvenuto e le aree di pertinenza sono stati sottoposti a sequestro d’iniziativa, successivamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Vicenza.
Ipotesi di furto?
Tra i rifiuti sequestrati, si annoverano parti di illuminazione stradale e industriale, pezzi di componenti di motore in metallo, batterie per autoveicoli, neon, plafoniere, forni a microonde, frigoriferi, lana di roccia, lattine, parti di bicicletta, cavi e componenti elettrici, calcinacci, laterizi, bobine di rame e materiale di varia natura (metallo, plastica, vetro, carta, legno, polistirolo), in parte sfuso e in parte raccolto in appositi recipienti di plastica di grande capienza ovvero in molteplici fusti e contenitori di vario genere, come buste o secchi. Contestualmente, i Finanzieri hanno sequestrato il telefono cellulare in uso all’indagato, la cui analisi potrà rivelarsi utile per il prosieguo delle indagini. Tra le ipotesi al vaglio anche quella secondo cui parte dei materiali possa essere di provenienza furtiva. All’esito delle attività, sarà altresì redatto apposito verbale ai sensi della L. 28 dicembre 1995, n. 549, istitutiva del tributo speciale denominato “ecotassa”, dovuto alla Regione anche da chi esercita l’attività di discarica abusiva o abbandona, scarica o effettua il deposito incontrollato di rifiuti.