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Infrange il divieto d'allontanamento e minaccia la ex costringendola a rinunciare ai figli

Lunedì è tornato dalla ex. Ma lei è riuscita a scappare in un negozio...

Infrange il divieto d'allontanamento e minaccia la ex costringendola a rinunciare ai figli
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La mattina di lunedì 12 giugno, i Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia hanno tratto in arresto un cittadino albanese da tempo residente in laguna con l'accusa di violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Infrange il divieto d'allontanamento e minaccia la ex costringendola a rinunciare ai figli

Il provvedimento cautelare era stato emesso dal Tribunale di Venezia su richiesta della Procura, a seguito di reiterate violenze e maltrattamenti subiti dalla donna, culminati da ultimo in un’aggressione avvenuta lo scorso marzo quando, dopo aver sfondato la porta dell’abitazione con un piede di porco, l’avrebbe costretta, sotto minaccia della violenza, a sottoscrivere un atto con cui rinunciava alla patria potestà dei figli affidandoli all’ex compagno e a fornire la disponibilità dell’appartamento a lei concesso dall’ATER di Venezia.

In quell’occasione la donna era dovuta anche ricorrere alle cure mediche, venendo ricoverata in ospedale a causa delle lesioni cagionatele dall’ex convivente.

Lunedì mattina, in violazione delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria, l'uomo si sarebbe recato dall’ex compagna, che è riuscita a fuggire dall’appartamento rifugiandosi in un esercizio pubblico, dal quale ha contattato il numero di emergenza “112”.

I Militari del Nucleo Natanti, subito accorsi, hanno trovato l’uomo chiuso a chiave dentro l’abitazione e, dopo aver avuto il consenso della proprietà, sono riusciti ad accedervi grazie all’ausilio dei VVFF, che hanno forzato la serratura.

L’uomo è stato quindi tratto in arresto con l’accusa di violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e trattenuto in attesa del giudizio direttissimo tenutosi nella stessa giornata e conclusosi con la condanna per patteggiamento ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa.

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