Ennesimo caso di violenza

Infermieri e oss aggrediti da un paziente nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Dolo

Il paziente si è agitato dopo un no ricevuto alla richiesta di cibo e sigarette. La situazione è stata riportata alla calma dopo l'intervento dei Carabinieri

Infermieri e oss aggrediti da un paziente nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Dolo
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Nuova aggressione contro il personale medico-sanitario in provincia di Venezia. E' successo a Dolo, dove dove tre infermieri sono stati aggrediti da un paziente in cura al SerD (Servizio Dipendenze).

Ospedale Dolo, infermieri e oss aggrediti da un paziente in psichiatria

I tre sanitari, di cui due infermieri e un'operatrice socio-sanitaria, sono stati assaliti da un tossicodipendente da pochi giorni in cura nel reparto di psichiatria all'ospedale di Dolo.

L'aggressione è avvenuta dopo che quest'ultimo ha chiesto con insistenza sigarette e cibo, richieste che gli sono state negate.

Di più, pare addirittura che il soggetto non abbia chiesto una sigaretta "nuova", ma abbia racimolato da qualche parte mozziconi che intendeva "finire" e quindi ha cominciato a pretendere un accendino. Da lì la cosa è degenerata.

Il paziente si sarebbe improvvisamente agitato, colpendo i sanitari con un pugno e lanciandogli addosso una sedia a rotelle e un tavolo. Infermieri e Oss si sono poi riparati in una stanza, chiedendo l'intervento dei Carabinieri. L'arrivo al SerD dei militari dell'Arma ha consentito di riportare la situazione alla calma, placando l'ira del paziente e garantendo sicurezza al personale medico-sanitario.

In seguito all'accaduto, l'Ulss 3 Serenissima ha espresso gratitudine alle forze dell'ordine per essere intervenute celermente. L'azienda sanitaria veneziana ha sottolineato di nuovo la necessità di una stretta collaborazione tra istituzioni sanitarie e autorità, al fine di garantire protezione e sicurezza a medici e operatori che lavorano nei reparti di ospedali e pronto soccorso, riducendo al minimo le conseguenze di eventuali episodi di violenza da parte dei pazienti o dei loro parenti. Un tema che è stato evidenziato anche dal sindacato di categoria Uil, il quale ha posto l'attenzione su un servizio di tutela legale per il personale coinvolto, richiedendo misure più efficaci per la salvaguardia degli ambienti ad alto rischio.

Sette aggressioni al giorno nei Pronto soccorso in Veneto

L'episodio di violenza avvenuto a Dolo fa seguito a un recente caso avvenuto lo scorso martedì 15 ottobre 2024 all'ospedale di Mestre, dove una dottoressa del Pronto Soccorso è stata aggredita da un paziente. In quel caso, un signore anziano, esasperato dalla lunga attesa, ha colpito il medico con il suo bastone da passeggio.

L'incidente è stato ripreso in un video, poi diffuso sui social, che ha scatenato numerose polemiche, anche a causa di alcune frasi attribuite alla dottoressa stessa. Il video, condiviso da una donna presente al Pronto Soccorso con il padre, mostra l'anziano e suo figlio mentre aggrediscono verbalmente e fisicamente la dottoressa.

L'azienda sanitaria Ulss 3 ha stigmatizzato e denunciato con fermezza l'episodio avvenuto nel Pronto Soccorso di Mestre, documentato in modo distorto da un video diffuso sui social:

"Quanto affermato da chi ha prodotto il video non corrisponde al vero: sia il paziente accompagnato dalla persona che ha effettuato il video, e che si lamenta per i tempi d’attesa, che quello che ha aggredito la dottoressa del pronto soccorso, sono stati perfettamente assistiti nei tempi e con un’assistenza di prim’ordine. Il paziente aggressore era già stato visitato e assistito, e se liberata dai vincoli di rispetto della privacy l’azienda sanitaria è pronta a fornire ulteriore documentazione sull’iter di assistenza.

Contrariamente a quanto si afferma nel video, il pronto soccorso lavorava inoltre ad organico corrispondente alle necessità e ai protocolli. Nulla giustifica l’aggressione verbale perpetrata ai danni degli operatori del Pronto soccorso durante il delicato esercizio delle attività sanitarie di emergenza urgenza, e la diffusione di affermazioni prive di fondamento. Mentre ha prestato assistenza anche psicologica alla dottoressa aggredita, L’Ulss 3 si riserva di tutelare in ogni sede opportuna la dignità dei propri medici, infermieri e operatori socio sanitari. L’Ulss 3 condanna anche in questo caso e con fermezza ogni episodio di aggressione, di violenza e denigratorio nei confronti di lavoratori che ogni giorno si spendono per soccorrere e curare al meglio migliaia di cittadini che si rivolgono ai Pronto soccorso e agli altri servizi di assistenza e cura".

A portare l'attenzione sull'aumento delle aggressioni subite dagli operatori sanitari e socio-sanitari negli ospedali del Veneto è il Presidente regionale Luca Zaia:

"I dati raccolti dal Centro Regionale per la Sicurezza delle Cure rivelano che nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2024 si sono già registrate 1.864 aggressioni segnalate. Se il trend attuale sarà confermato, potremmo superare le 2.500 segnalazioni entro la fine dell’anno. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto agli anni precedenti e conferma una tendenza di crescita continua e preoccupante del fenomeno, che non può essere sottovalutata. Gli strumenti di prevenzione e repressione non servono più. Serve una legge specifica a tutela di medici e infermieri.

I numeri non lasciano spazio a dubbi: tra le persone aggredite, il 67% è costituito da donne, una percentuale in linea con quella osservata negli anni precedenti, a testimonianza del fatto che il personale sanitario femminile è particolarmente esposto a episodi di violenza. Tra le vittime, nel 2024, si contano già 1.244 donne e 620 uomini, una situazione estremamente critica in cui la sicurezza sul lavoro è costantemente minacciata. Non può essere, non deve più essere".

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