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Corruzione a Venezia
Inchiesta Palude, Renato Boraso verso il patteggiamento
La pena concordata per l'ex assessore è di 3 anni e 10 mesi di reclusione, oltre alla confisca di 400 mila euro
L'ex assessore Renato Boraso e tre imprenditori coinvolti nell'inchiesta "Palude" hanno trovato un accordo con la Procura di Venezia per il patteggiamento.
Inchiesta Palude, Renato Boraso verso il patteggiamento
Renato Boraso, ex assessore comunale alla Gestione del Patrimonio e alla Mobilità, attualmente agli arresti domiciliari, è accusato di diversi reati, tra cui corruzione e turbativa d'asta. Secondo le indagini, avrebbe pilotato appalti pubblici in cambio di tangenti, mascherate da consulenze fittizie.
La pena concordata per Boraso è di 3 anni e 10 mesi di reclusione, oltre alla confisca di 400 mila euro. Anche gli imprenditori Daniele Brichese, Francesco Gislon e Fabrizio Ormenese hanno ottenuto l'ok per il rito alternativo, rispettando la scadenza del 22 gennaio 2025, termine ultimo per accedere a questa opzione.
Non si esclude che Boraso possa essere coinvolto anche in ulteriori sviluppi dell'inchiesta, in particolare per quanto riguarda la cessione di Palazzo Papadopoli e le trattative per la vendita dell'area dei Pili a Porto Marghera. Quest'ultimo filone coinvolge anche il sindaco di Venezia, Luigi Bugnaro, attualmente indagato.
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Accordo anche per tre imprenditori
Per quanto riguarda i tre imprenditori, le pene proposte sono le seguenti: Francesco Gislon, 2 anni e 6 mesi di reclusione con l'obbligo di restituire 45 mila euro; Daniele Brichese, 3 anni e 10 mesi con una confisca di 7 mila euro; Fabrizio Ormenese, 2 anni e 9 mesi di reclusione.
Ora la decisione definitiva spetta al giudice per le indagini preliminari, che dovrà valutare la congruità dell'accordo.
