Condannati

Incendi e vandalismi: dietro la misteriosa firma "Erostrato" c'erano padre e figlio di Marghera

Una sentenza dal Tribunale di Belluno emessa nei confronti di Nemesio Aquini, 77 anni, e del figlio Samuele, 35 anni.

Incendi e vandalismi: dietro la misteriosa firma "Erostrato" c'erano padre e figlio di Marghera
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La sentenza di condanna è stata emessa nel corso della giornata di ieri, mercoledì 23 marzo 2022: il Tribunale di Belluno ha inflitto una pena di 5 anni e mezzo di carcere sia a Nemesio Aquini, 77 anni, sia al figlio Samuele, 35 anni, residenti a Cesiomaggiore, ma originari di Marghera (Venezia), ritenuti responsabili dei misteriosi atti vandalici e degli incendi a firma di "Erostrato" compiuti nel 2017 tra Cesiomaggiore e Santa Giustina.

(Copertina da TgR Veneto)

Atti di vandalismo e incendi targati "Erostrato": condannati padre e figlio

Con la sentenza emessa dal Tribunale di Belluno si conclude il caso di incendi e atti di vandalismo a firma di "Erostrato" che aveva tenuto banco qualche anno fa tra Cesiomaggiore e Santa Giustina. Come raccontato da Prima Belluno, ad essere stati giudicati colpevoli sono stati padre e figlio: Nemesio Aquini, 77 anni, e il figlio Samuele, 35 anni, sono stati condannati ciascuno a 5 anni e mezzo di carcere (11 anni in totale).

I due, residenti a Cesiomaggiore, ma originari di Marghera (Venezia), nel 2017 si sarebbero resi protagonisti di una serie di atti vandalici ed incendi verificatisi tra i due paesi bellunesi, rivendicati poi con la sigla di "Erostrato".

Avevano disperso caramelle e spilli nel cortile di una scuola materna

Gli episodi avevano creato non poca inquietudine tra i residenti della zona, soprattutto per i continui danneggiamenti di varia natura come il rogo di una legnaia, l'imbrattamento con scritte e simboli di muri di chiese e cimiteri, fino alla dispersione di caramelle contenenti degli spilli nel cortile di una scuola materna.

Inviavano lettere anonima ai giornali per creare inquietudine

Ad appesantire queste già allarmanti vicende, il ritrovamento anche di lettere anonime, in cui erano riportate oscure citazioni letterarie e inviate a redazioni di giornali e autorità locali, con le quali erano anche allegate piccole quantità di borotalco per far pensare a polveri tossiche.

Nei confronti di Nemesio e Samuele Aquini, dichiaratisi da sempre estranei ai fatti, sono state formulate 14 ipotesi di reato, dal deturpamento fino alle tentate lesioni personali, compresa l'istigazione a delinquere aggravata da moventi di ordine razziale, etnico e religioso.

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