Nella giornata di ieri, giovedì 20 novembre 2025, è cominciata la stagione lirica del teatro La Fenice di Venezia, mentre gli orchestrali protestavano all’esterno.
Inaugurazione alla Fenice
In particolare, i musicisti avevano chiesto il permesso di leggere un breve comunicato prima dell’inaugurazione, ma, quando gli è stato negato, hanno optato per ritrovarsi all’esterno e consegnare dei volantini. Di fatto, come ha sottolineato la RSU del teatro in un comunicato:
“Si tratta dell’ennesimo segnale di una gestione sempre più chiusa, autoritaria e impermeabile al dialogo. In un momento già gravissimo per la vita interna del Teatro – segnato da decisioni calate dall’alto, processi non trasparenti e totale assenza di confronto – riteniamo inaccettabile che ai lavoratori venga impedito persino di rivolgere poche parole, rispettose e necessarie, al proprio pubblico”.
Per questo motivo, si sono trovati fuori dalla Fenice per distribuire dei volantini, poi letto al microfono da Emiliano Esposito, portavoce dei musicisti. Come riporta il servizio del Tgr, i lavoratori hanno sottolineato:
“È la serata perfetta per ribadire che le scelte fondamentali di un teatro pubblico, un bene comune, patrimonio della Città, della Regione e del Paese, devono nascere dal dialogo, dal merito e dalla condivisione”.
La protesta tra gli applausi del pubblico
La protesta dell’orchestra è stata ben accolta dal pubblico, che, durante i 7 minuti di applausi al termine dello spettacolo, è stato sommerso dai volantini fatti piovere dai musicisti.
Il sovrintendente Nicola Colabianchi, che probabilmente non si era immaginato tutto ciò per la sua prima inaugurazione nel teatro veneziano, ha voluto sottolineare che è sempre stato tra i suoi obiettivi trovare un equilibrio con gli orchestrali. Ciononostante, ha definito le proteste dei musicisti contro la nomina di Beatrice Venezi come una “piccola difficoltà”.

Tuttavia, come hanno ribadito più volte i lavoratori e i rappresentanti della RSU, la fiducia nei confronti del sovrintendente è venuta a mancare, arrivando a chiedere le sue dimissioni. Attualmente, non sembra che ci sia alcuna possibilità di riconciliazione tra le due parti.
La direttrice d’orchestra lucchese non si è ancora espressa in merito, ma può contare sull’appoggio del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e del Sindaco Brugnaro, che hanno ripetuto più volte che la Venezi rimarrà alla Fenice.