In prima linea per aiutare i malati di Covid ma non è vaccinato: bufera sul parroco dell'ospedale
Si tratta di don Eros Pellizzari, dipendente dell'Ulss4 e quindi, formalmente, si sarebbe dovuto vaccinare contro il Covid come il resto del personale sanitario. E invece...
Ha visto da vicino i danni devastanti del Covid. Ma ha deciso di non vaccinarsi... e ha continuato a lavorare in ospedale.
In prima linea per aiutare i malati di Covid ma non è vaccinato: bufera sul parroco dell'ospedale
E' stato in prima linea al fianco dei malati, fin dalle fasi iniziali della pandemia. E non ha mai fatto venire meno il proprio sostegno anche spirituale. Ma quando è stato il momento di sottoporsi al vaccino, diversamente da tutto il resto del personale sanitario, sia dell'ospedale di San Donà che del Covid hospital di Jesolo, lui, semplicemente non l'ha fatto. Non ha aderito alla campagna vaccinale, ma pare che abbia continuato a "lavorare". Fino a oggi. Sì, perché ora verrà sospeso. Anche perché non risultano, al momento, delle esenzioni per motivi di salute.
Da parte dell'azienda sanitaria c'è il massimo riserbo e nessuno ha commentato la notizia, forse per evitare di alimentare una polemica che già sta facendo furore lungo il litorale. Anche perché il protagonista di questa strana vicenda è don Eros Pellizzari, molto conosciuto anche per il suo impegno proprio nei mesi più difficili della pandemia. Don Eros ha continuato a celebrare messe nella chiesa dell'ospedale, ma è anche rimasto al fianco dei pazienti Covid.
In lockdown, poi, ha continuato a visitare i ricoverati, li ha confessati, ha portato loro i messaggi dei famigliari, anche quando tutto il Paese era "paralizzato". Ha potuto osservare da vicino i danni del Covid. Ma ha scelto, comunque, di non vaccinarsi. Anche se per lui, in quanto dipendente della Ulss, sarebbe stato obbligatorio. Nei prossimi giorni, quindi, verrà sospeso, a meno che non spunti fuori qualche documento che attesti la sua esenzione al vaccino, magari sfuggito ai controlli.
Don Eros Pellizzari è nato in Australia il 12 febbraio del 1962, a Fortitude Valley, ma è trevigiano. E non è di certo una persona che ha paura di scuotere le coscienze. Nel 2009 decise di fare 72 ore di sciopero della fame per la scarsa presenza di giovani a messa. Solo per citare una delle sue azioni...