In Corte d'Assise a Venezia via al processo per l'omicidio Gobbato: "Non volevo uccidere"
Durante l'udienza è stato mostrato il video degli istanti successivi all'accoltellamento del 27enne: sul banco degli imputati il 38enne moldavo Serghiei Merjievschii

Nella giornata di martedì 27 maggio 2025, in Corte d'Assise a Venezia, si è svolta la prima fase del processo relativo all'omicidio di Giacomo Gobbato, 27enne ucciso a coltellate nella notte del 20 settembre 2024 a Mestre nel tentativo di sventare una rapina ai danni di una turista. Sul banco degli imputati il 38enne moldavo Serghiei Merjievschii. Nel corso dell'udienza, alla quale erano presenti anche la mamma e il fratello di Giacomo, è stato mostrato il filmato della telecamera di videosorveglianza di Corso del Popolo che ha ripreso gli ultimi istanti di vita del 27enne.
Omicidio Gobbato, mostrato in aula il video dell'aggressione
Di fronte a quelle immagini, il fratello di Giacomo non resiste e scoppia subito a piangere, con la madre che lo abbraccia. Nel filmato, infatti, è stato mostrato il momento in cui Gobbato, la sera del 20 settembre 2024, nel tentativo di difendere una turista da una rapina insieme all'amico Sebastiano Bergamaschi, muove alcuni passi prima di accasciarsi al suolo, colpito al petto da una coltellata.
Il tutto si è verificato in cinque minuti, come riferito dagli agenti della Squadra mobile, tra le 22.57, all’incrocio del Corso del Popolo con via Tasso, e le 23.01 in via Aleardi.
Richiamati dalle urla della donna, Giacomo e Sebastiano sono intervenuti per fermare il rapinatore. Ma una volta immobilizzato, quest'ultimo ha estratto il coltello colpendo Gobbato: il fendente subito da Giacomo gli ha trapassato lo sterno, arrivando dritto al cuore. A sferrarlo è stato Serghiei Merjievschii.
A ripercorrere quanto accaduto quella notte sono stati anche Sebastiano e un'amica di Giacomo, rimasta più indietro rispetto al tentativo dei due di bloccare il rapinatore. Sebastiano Bergamaschi ha raccontato che anche lui è stato ferito da una coltellata all'altezza dell'inguine. Quando si è girato per dirlo a Gobbato, si è accorto che anche lui era stato colpito al petto.
Il medico legale, infine, ha dichiarato in aula che il fendente subito dal 27enne è stato diretto e intenso, definito "da dinamica omicidiaria".

Corteo per Giacomo Gobbato

Funerale di Giacomo Gobbato
"Non volevo uccidere"
Il 38enne di origini moldave, tramite una traduttrice, ha parlato per ultimo durante l'udienza, negando la sua volontà di uccidere. Serghiei Merjievschii, però, ha ammesso di aver usato il coltello per allontanare Giacomo e l'amico Sebastiano che, come anticipato, erano intervenuti per fermare una rapina nei confronti di una turista.

Quella notte il 38enne moldavo, arrivato in Italia nel 2023, si era messo alla ricerca di contanti, con i quali poi acquistare cocaina, di cui da anni è dipendente.
Serghiei Merjievschii ha dichiarato le sue scuse a tutti per quello che ha fatto:
"Chiedo perdono per questa tragedia. Sono colpevole e devo stare in galera".
Dopo l'accoltellamento, il 38enne si è diretto verso via Aleardi, dove ha rapinato un'altra donna. In questo caso però è stato ripreso col cellulare da un residente affacciato alla finestra di casa sua, il quale ha poi urlato facendo scappare Merjievschii. Il moldavo, alla fine, è stato fermato poco dopo da un passante e preso in consegna dalla polizia.
Di seguito il filmato dell'aggressione dal Tgr Veneto:
Sul caso dell'omicidio di Giacomo Gobbato, le parti torneranno in aula il prossimo 8 luglio 2025, quando la parola passerà al pubblico ministero Federica Baccaglini, agli avvocati di parti civile, Federica Bassetto e Giuseppe Romano, e al difensore Gabriella Zampieri.