Nella mattinata di venerdì 14 novembre 2025, il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e Dario Solesin si sono riuniti sul ponte dedicato a Valeria per commemorare la sua memoria a dieci anni dall’attentato al Bataclan.
Dieci anni dall’attentato
Era la serata del 13 novembre 2015 quando, in una serie di attacchi coordinati da un commando dell’ISIS, persero la vita 130 persone. Tra loro c’era anche Valeria Solesin, 28enne originaria di Venezia, ricercatrice all’Institut national d’études démographiques e dottoranda alla Sorbona.
Valeria si trovava al Bataclan, insieme al fidanzato e a un gruppo di amici, per assistere al concerto degli Eagles of Death Metal.

Una ferita che accompagna la famiglia Solesin da ormai dieci anni. La madre, Luciana Milani, è andata a Parigi per partecipare alle cerimonie ufficiali, mentre il fratello, Dario Solesin, si è riunito con il Sindaco proprio sul ponte dedicato alla sorella.

La cerimonia
Come è stato scritto in un post su Facebook dalla pagina ufficiale del Comune:
“Alla presenza del sindaco di Venezia, del fratello Dario e delle autorità civili e militari, Venezia ha rinnovato un momento di raccoglimento nel ricordo della giovane ricercatrice”.
Infatti, questa mattina Dario ha posizionato una corona di girasoli, i suoi fiori preferiti, proprio di fianco allo striscione che saluta Valeria.

Durante la cerimonia erano presenti, oltre al Primo cittadino, anche Marie-Christine Jamet, console onorario della repubblica francese, e Elti Cattaruzza, Prorettore al Diritto allo studio e servizi agli studenti della Ca’ Foscari.

Il Sindaco ha voluto ricordare Valeria affermando:
“Abbiamo scelto di farlo proprio oggi perché fu il giorno in cui Venezia scoprì di avere una sua concittadina uccisa dagli attentatori nella tragica notte del Bataclan. In quel momento ci siamo stretti attorno alla sua famiglia e abbiamo sentito la responsabilità di trasformare il dolore in un impegno collettivo”.
Ha poi voluto continuare con:
“Nel 2015, di fronte a quella ferita profonda, abbiamo scelto di reagire senza rabbia e senza paura, costruendo un ponte di pace. Oggi quell’impegno rimane vivo e necessario. In un mondo attraversato da conflitti e nuove forme di odio, ribadiamo i valori in cui Valeria credeva: la dignità umana, il dialogo, la libertà, la capacità di rimanere uniti anche nei momenti più difficili.
Un pensiero affettuoso va alla sua famiglia. A Dario, che era con noi questa mattina, e attraverso lui alla mamma Luciana e al papà Alberto. Venezia vi è vicina, ieri come oggi”.

Il Primo cittadino ha poi voluto concludere con:
“Ricordare Valeria non è solo un atto di memoria. È un impegno quotidiano a costruire una comunità più giusta, più aperta, più umana. Il modo più autentico per onorarla è continuare a far vivere i valori che lei stessa incarnava.
Grazie Valeria, per ciò che ci hai insegnato e per ciò che continui a ispirare“.