Fresco di nomina alla presidenza dell’Autorità Portuale di Venezia, Matteo Gasparato ha tracciato oggi la rotta del suo mandato, affiancato dal viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi durante la visita alla sede di Santa Marta.
Una linea condivisa, quella tra i due, sulla necessità di valorizzare un porto unico nel suo genere: l’unico in Italia interamente inserito in una laguna, con limiti operativi legati all’ambiente e alla convivenza con il Mose.
I progetti strategici: dragaggi, stazione marittima e isola delle Tresse
Gasparato parte da quattro dossier aperti dal suo predecessore nel 2021 e oggi considerati decisivi per il futuro dello scalo: l’isola delle Tresse per la gestione dei sedimenti, gli scavi del Canale Vittorio Emanuele III e del Malamocco-Marghera, e la realizzazione di un nuovo terminal passeggeri nel canale Nord.
Tutti progetti in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale, un passaggio che il presidente definisce “la vera ipoteca sulla crescita del porto”.
“Il Parlamento ha stabilito che quei canali vadano dragati e che servano nuove infrastrutture e su queste opere sono convintissimo che riusciremo ad accelerare”.
Ha ricordato Gasparato.
Sull’isola delle Tresse, in particolare, l’ente sarebbe vicino a ottenere un provvedimento atteso da tempo:
“Appena avremo l’atto in mano, partiremo rapidamente con l’iter burocratico”.
Crocieristica: Venezia sfidata da Bari e Ravenna
Il rilancio riguarda anche la crocieristica, settore che negli ultimi anni ha visto rallentamenti e spostamenti forzati. La decisione di Msc di ridurre a due le navi settimanali in Laguna a partire dal 2026 comporterà una perdita di circa 60 mila passeggeri. Secondo le stime, dopo 547 mila passeggeri nel 2024 e 520 mila nel 2025, nel 2026 Venezia scenderà a 450 mila, superata da Bari con 525 mila passeggeri.
Se Fusina registra un aumento della presenza delle navi in banchina, da 110 a 150 giorni, con circa 70 scali e 80 mila passeggeri, il quadro complessivo del porto lagunare mostra segnali di rallentamento. Anche Trieste perde passeggeri, mentre Ravenna cresce rapidamente grazie al nuovo terminal homeport per Royal Caribbean, passando dai 247 mila del 2025 ai 390 mila nel 2026.
“Venezia è l’hub più importante dell’Adriatico. Se non riparte Venezia, faticherà tutto l’Adriatico. Non voglio far scappare le crociere”
Il vicesindaco Andrea Tomaello sottolinea l’importanza della continuità dei progetti portuali:
“Mi dispiace per la decisione di Msc e spero che con l’entrata in carica del nuovo presidente si possa riaprire il dialogo. Le notizie degli ultimi giorni, con il concorso di idee e la nomina di Gasparato, dovrebbero dare un orizzonte più certo e stabile agli operatori”.
Secondo Cesare De Piccoli di Duferco, Marghera da sola non risolverà il problema: le navi di ultima generazione, che trasportano il 70% dei passeggeri globali, non riescono ad entrare in laguna. La sua proposta intermedia prevede due ormeggi per grandi navi realizzabile in tre anni, altrimenti la crocieristica veneziana rischia di perdere terreno a favore di homeport del Mediterraneo orientale come Pireo e Istanbul.
L’ingegner Fernando De Simone, collaboratore della norvegese Norconsult, propone un terminal a 15 chilometri dalla costa collegato a Marghera e Chioggia tramite tunnel, con costi superiori a 3 miliardi di euro.
Offshore, waterfront e rapporto con il Mose
Tra i temi in agenda c’è anche il progetto del porto offshore, per il quale si è appena conclusa la prima fase del concorso di idee. Gasparato mantiene un approccio prudente:
“Non ho mai detto che non sono interessato. Lo porteremo avanti, ma ha tempistiche diverse rispetto ad altri interventi”.
Mentre si guarda al futuro, resta comunque la necessità di intervenire subito sulle operazioni quotidiane:
“Non possiamo fermarci a chiacchierare, i canali vanno dragati”.
Capitolo importante anche il Mose, sempre più spesso in funzione: un sistema che tutela Venezia ma che condiziona la vita del porto.
“Serve definire regole chiare per garantire a chi lavora nello scalo di operare senza problemi”
Gasparato conferma il dialogo costante con Roberto Rossetto, presidente dell’Autorità per la laguna, e la comunità portuale si dice soddisfatta di una presidenza che promette pragmatismo e accelerazione sui progetti rimasti troppo a lungo in attesa.
Nuovo inizio alla guida dei porti lagunari
Ieri, 14 Novembre 2025, Gasparato ha voluto condividere con la comunità portuale e con i cittadini i primi momenti ufficiali del suo mandato. In uno dei suoi ultimi post su Facebook, racconta l’incontro con il viceministro Edoardo Rixi:
A meno di 24 ore dal post, con decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Matteo Salvini, Gasparato è stato ufficialmente eletto Presidente dei Porti di Venezia e Chioggia, segnando l’inizio del suo mandato con entusiasmo e responsabilità:
Con l’ufficializzazione della sua nomina, Gasparato avvia un percorso che unisce esperienza, pragmatismo e visione strategica per i porti lagunari. Tra investimenti infrastrutturali, dragaggi fondamentali, sviluppo della crocieristica e attenzione alla sostenibilità, il nuovo presidente punta a rafforzare il ruolo di Venezia e Chioggia come scali competitivi a livello nazionale ed europeo, consolidando la collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte e con la comunità portuale.