Multinazionale Ronal

Il futuro di Speedline: il Governo conferma sostegno ai commissari straordinari

Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso rassicura i lavoratori: sostegno pieno all’azione dei commissari

Il futuro di Speedline: il Governo conferma sostegno ai commissari straordinari
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Le parole del ministro Adolfo Urso sono un segnale positivo per i 250 lavoratori della Speedline di Santa Maria di Sala e per tutto il settore industriale veneto. Tre mesi fa, durante una visita allo stabilimento, Urso aveva già espresso pieno sostegno ai commissari straordinari Castro, Celotto e Patti, incaricati di avviare azioni legali contro l’ex proprietà, la multinazionale svizzera Ronal, per recuperare beni e crediti. Matteo Masiero, della Cisl, commenta:

"Ribadite nero su bianco dal Ministro, queste dichiarazioni danno morale ai lavoratori e guardano al futuro produttivo del Veneto. È positivo che il governo sia pronto a sostenere tutte le azioni necessarie, con tutti gli strumenti e le risorse disponibili. Crediamo sia fondamentale che finalmente parta la gara per la vendita dell’azienda."

Matteo Masiero della Cisl

La sfida della proprietà e il mercato internazionale

Speedline non possiede lo stabilimento e paga 900mila euro l’anno di affitto a Ronal. L’obiettivo della vendita è trovare un acquirente serio e responsabile, capace di rilanciare la produzione dei cerchi in lega per clienti strategici come Ferrari, Lamborghini, Audi, Porsche e BMW, garanzia di qualità riconosciuta a livello internazionale.

Il ministro Urso e i commissari sottolineano come la continuità produttiva sia essenziale per superare le condotte di spoliazione del patrimonio industriale che hanno caratterizzato la gestione precedente.

Attenzione del Governo e sindacati al tessuto industriale veneto

Il timore dei sindacati e delle istituzioni è che episodi simili possano ripetersi nel Veneto industriale. La multinazionale Ronal, presente nella regione anche con APPTECH a Mestrino, già visitata a luglio dal sottosegretario leghista alle imprese Massimo Bitongi, rappresenta un esempio di come la gestione estera delle aziende possa influire sul patrimonio industriale locale.

"La nostra preoccupazione è che il modello applicato su Speedline possa ripetersi anche con altre imprese, mettendo a rischio ulteriori eccellenze industriali italiane,"

Avvertono i sindacati.