Delitto di Garlasco

Il fratello di Chiara Poggi interrogato a Mestre: al centro il rapporto con Andrea Sempio

Il suo interrogatorio arriva in un momento chiave del nuovo filone d’indagine, coordinato dalla Procura di Pavia e condotto dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano

Il fratello di Chiara Poggi interrogato a Mestre: al centro il rapporto con Andrea Sempio
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Dopo anni di silenzio, Marco Poggi, fratello di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto di 18 anni fa, è stato ascoltato oggi, martedì 20 maggio 2025, come persona informata sui fatti. Oggi 37enne, Marco vive e lavora come impiegato a Mestre, dove si è trasferito tempo fa, lasciandosi alle spalle la cittadina pavese dove si consumò uno dei delitti più noti della cronaca italiana recente.

Il fratello di Chiara Poggi interrogato a Mestre

Il suo interrogatorio arriva in un momento chiave del nuovo filone d’indagine, coordinato dalla Procura di Pavia e condotto dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano. I magistrati – tra cui il sostituto procuratore Stefano Civardi e la PM Giuliana Rizza – hanno organizzato nei giorni scorsi un vertice al comando provinciale di Milano per definire le modalità degli interrogatori previsti per oggi.

Nela giornata di oggi, oltre a Marco Poggi, è stato interrogato nel pomeriggio, in Procura a Pavia, Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. In contemporanea, ma separatamente, sarebbe dovuto essere interrogato anche Andrea Sempio, amico di lunga data di Marco e unico indagato nell’ambito di questa nuova pista investigativa, che tuttavia non si è presentato.

Al centro il rapporto con Andrea Sempio

Il legame tra Marco Poggi e Andrea Sempio potrebbe rivelarsi cruciale per ricostruire una dinamica che, a distanza di quasi due decenni, presenta ancora zone d’ombra. Gli inquirenti stanno infatti riesaminando prove e testimonianze passate alla luce di nuovi elementi, tra cui tre telefonate effettuate da Sempio nei giorni immediatamente precedenti al delitto, quando Chiara era sola in casa: Marco e i genitori erano infatti partiti per una vacanza in montagna.

Sempio ha dichiarato di non ricordare quando Marco fosse partito, sostenendo di aver chiamato semplicemente per cercarlo. Tuttavia, per gli investigatori questa versione appare poco credibile: i due amici erano stati insieme proprio il giorno prima della partenza della famiglia Poggi, rendendo improbabile che Sempio ignorasse i dettagli del viaggio.

Il nodo delle telefonate – effettuate tra il 7 e l’8 agosto – era già emerso in una informativa dei carabinieri redatta nel luglio 2020. Già allora, Sempio aveva dichiarato di non aver ricevuto informazioni precise da Marco, ma gli inquirenti ora ritengono che quella spiegazione non regga più. Quei tre contatti, infatti, sono oggi al centro di una nuova possibile lettura dei fatti.

Corona insinua il coinvolgimento del fratello di Chiara Poggi

Nel giorno degli interrogatori chiave per il nuovo filone d’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, a catalizzare l’attenzione è stato l’arrivo a sorpresa di Fabrizio Corona fuori dal tribunale di Pavia. L’ex fotografo, oggi reporter, ha lanciato pesanti accuse all’esterno del tribunale, affermando che la Procura di Pavia conoscerebbe da anni i veri responsabili del delitto.

Secondo Corona, gli assassini sarebbero “più di quattro” e non includerebbero Alberto Stasi, condannato in via definitiva. Ha inoltre sostenuto che le autorità sarebbero in possesso di prove inconfutabili, ottenute però tramite un’indagine privata condotta illegalmente e dunque non utilizzabili in sede giudiziaria.

Tra le dichiarazioni più controverse, l’allusione al possibile coinvolgimento di Marco Poggi, fratello della vittima. Corona ha riferito che la famiglia sarebbe stata informata, da un presunto “supertestimone”, dell’innocenza di Stasi, ma avrebbe taciuto — forse proprio a causa del ruolo del fratello.

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