Tutti i provvedimenti

Identificati i 18 responsabili degli scontri tra ultras e polizia fuori dallo stadio del Venezia

Emessi in tutto 18 daspo a tutti coloro che nelle fasi precedenti alla partita tra Venezia e Bari di domenica scorsa, 10 marzo 2024, hanno partecipato al grave episodio di violenza

Identificati i 18 responsabili degli scontri tra ultras e polizia fuori dallo stadio del Venezia
Pubblicato:
Aggiornato:
Scontri ultras-polizia prima di Venezia-Bari

A tre giorni di distanza dai violenti scontri con la Polizia che, nel pomeriggio di domenica 10 marzo 2024, hanno anticipato la partita tra Venezia e Bari all'esterno dello stadio Penzo e che hanno visto come protagonisti gli ultras di entrambi gli schieramenti, sono stati identificati i responsabili dell'aggressione, ai quali è stato emesso un provvedimento di Daspo, cioè di inibizione all'ingresso negli impianti sportivi. Ecco qui di seguito quanto stabilito dalla Digos della Questura di Venezia.

Scontri ultras-polizia fuori dallo stadio del Venezia, identificati i responsabili

E' stato un altro grave episodio di violenza negli stadi quello che nel pomeriggio di domenica scorsa, 10 marzo 2024, si è verificato all'esterno dell'impianto calcistico Penzo di Venezia, prima dell'inizio della partita di Serie B tra i Leoni Alati e il Bari (match vinto 3 a 1 dai padroni di casa). Di quegli attimi concitati sono stati realizzati alcuni filmati amatoriali che sono stati anche condivisi sulle diverse piattaforme social.

 

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, i tifosi del Bari, nel tentativo di avvicinarsi a quelli del Venezia, hanno incrociato il cordone degli operatori del reparto mobile di Padova. A quel punto è partito l'attacco che ha visto coinvolti i rappresentanti di entrambe le tifoserie.

“Ancora un pesante tributo di sangue da parte degli operatori del reparto mobile di Padova – racconta il segretario Fsp Veneto, Maurizio Ferrara - oggi impegnati allo stadio di Venezia dove hanno subito un’aggressione gravissima da criminali che hanno usato bombe carta e coltelli. In ospedale refertate ustioni e un collega con un dito squarciato e, mentre noi lo troviamo delirante e inammissibile, siamo convinti che la cosa non farà poi tanto notizia.

Le violenze contro i colleghi appaiono purtroppo come normalità, sia che avvengano durante una manifestazione sportiva quanto che avvengano nelle piazze, e chiunque ne sia il responsabile. La prova di questa assurda assuefazione è che non si fa abbastanza per impedire questa barbarie, a cominciare dagli stadi dove servirebbero risposte di ben altra serietà”.

Emessi 18 Daspo

A seguito degli incidenti avvenuti prima di calcio Venezia-Bari, la D.I.G.O.S. della Questura di Venezia ha immediatamente posto in essere un’attività ed una serie di accertamenti atti ad individuare i tifosi responsabili di tali condotte antisportive.

Al termine delle indagini, grazie anche alla visione delle immagini, ai riscontri fotografici ed alla successiva comparazione per giungere all’identità dei supporter responsabili di quanto accaduto, il Questore di Venezia ha emesso ben 18 provvedimenti di inibizione all’ingresso negli impianti sportivi (Daspo) per la durata complessiva di 82 anni.

Nello specifico:

  • Nove Daspo sono stati disposti nei confronti di altrettanti tifosi baresi dei quali tre provvedimenti per 8 anni con obbligo di firma, due per la durata di 5 anni ed altri quattro per 4 anni
  • Otto sono invece i Daspo comminati ad altrettanti tifosi veneziani di cui uno per la durata di 6 anni con obbligo di firma, uno per 5 anni con obbligo di firma, uno per 5 anni, due per la durata di 4 anni e tre per 3 anni.
  • Un ultimo provvedimento di inibizione all’ingresso negli impianti sportivi per la durata di 3 anni, è stato emesso nei confronti di una persona di nazionalità olandese che si era unita ai tifosi veneziani nelle fasi provocatorie, avvenute prima dell’inizio della partita di calcio, caratterizzate da lancio di oggetti e petardi al vaporetto che trasportava i tifosi baresi diretti allo stadio.

Si precisa, inoltre, che sono tuttora in fase di approfondimento le posizioni di altri soggetti, responsabili di medesime condotte antisportive, per i quali la D.I.G.O.S. della Questura di Venezia sta procedendo ad una corretta identificazione.

Seguici sui nostri canali