"Allarme antincendio"

Gli attivisti di Ultima Generazione sparano fango e Nesquik sulla basilica di San Marco con un estintore

Zaia: "Rispetto al massimo le proteste ma questa non è la modalità corretta"

Gli attivisti di Ultima Generazione sparano fango e Nesquik sulla basilica di San Marco con un estintore
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Questa mattina, 7 dicembre 2023, un gruppo di attivisti di Ultima Generazione ha manifestato davanti alla Basilica di San Marco, per sensibilizzare i cittadini e i turisti sugli effetti che i cambiamenti climatici possono avere sulla città di Venezia. (Foto da Facebook)

Gli attivisti sparano fango e Nesquik su San Marco con un estintore

"Venezia a breve sarà sott'acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo."

Nel corso di un'azione che hanno definito "allarme antincendio" gli attivisti hanno utilizzato un estintore per spruzzare un misto di fango e Nesquik contro la Basilica di San Marco.

Il messaggio era chiaro: se non si fa qualcosa presto la Basilica e tutta Venezia saranno sommerse dal fango. I manifestanti si sono poi seduti a terra e hanno esposto uno striscione con su scritto "Fondo riparazione".

Mentre alle loro spalle gli addetti si adoperavano per ripulire l'esterno della Basilica, gli attivisti spiegavano le loro motivazioni.

“Questa chiesa andrà sott'acqua e a quel punto sarà troppo tardi per fare qualcosa. Se vogliamo agire, dobbiamo farlo ora. Non basteranno tre secchi per rimuovere l'acqua del mare da Venezia."

La risposta di Zaia

Non appena ha saputo della notizia dell'imbrattamento della Basilica di San Marco, il Presidente del Veneto Luca Zaia ha espresso il proprio disappunto con un videomessaggio postato sui social: "Azioni come questa sono da condannare"

"Apprendo ora la notizia dell'imbrattamento della Basilica di San Marco avvenuto questa mattina ad opera di due attivisti contro il cambiamento climatico.

Rispetto al massimo le proteste ma questa non è la modalità corretta per sensibilizzare su tematiche così delicate, anche perché il danneggiamento di monumenti storici implica operazioni di ripristino che comportano inevitabilmente ulteriori emissioni di CO2 e consumo di energia".

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