Polizia di Stato

Furti e rapine a raffica, arrestato 26enne marocchino: ora resta in carcere

E' stato visto ieri pomeriggio aggirarsi con atteggiamento furtivo tra le auto parcheggiate nelle aree adiacenti le strutture alberghiere di via Ca’ Marcello.

Furti e rapine a raffica, arrestato 26enne marocchino: ora resta in carcere
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Si aggirava ieri con atteggiamento furtivo tra le auto parcheggiate nelle aree adiacenti le strutture alberghiere di via Ca’ Marcello.

Recidivo

Ieri pomeriggio, domenica 18 ottobre 2020, una pattuglia delle Volanti impiegata nel controllo del territorio ha notato un ragazzo nordafricano aggirarsi con atteggiamento furtivo tra le auto parcheggiate nelle aree adiacenti le strutture alberghiere di via Ca’ Marcello. Lo straniero è stato fermato dagli agenti e, poiché privo di documenti, condotto in Questura per l’identificazione.

Una sfilza di reati

Il soggetto, R. A., ventiseienne di cittadinanza marocchina, ha al suo attivo svariati precedenti tra cui furto aggravato, porto di armi od oggetti atti ad offendere, rapina, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni Costituzionali e delle Forze Armate. Dagli accertamenti si è evinto inoltre che lo stesso ragazzo era già stato arrestato due volte dalle Volanti, a distanza di pochissimi giorni: lo scorso 5 ottobre per tentato furto aggravato in concorso ai danni di una pizzeria di Mestre ed il 9 ottobre per rapina impropria ai danni di un supermercato di Marghera.

Inutile il divieto di dimora: ora è in carcere

A seguito di tali condotte criminali il giudice aveva disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Venezia e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nonostante ciò, il giovane aveva continuato a delinquere anche nei giorni successivi al suo ultimo arresto, e pertanto l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Venezia ha richiesto all’autorità giudiziaria l’aggravamento della misura cautelare, ottenendo che venisse disposta la custodia cautelare in carcere. Il soggetto è stato pertanto tradotto in carcere.

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