rampollo Bauer

Finte visite, Alessandro Possati si fingeva medico per fare video porno

L'imprenditore attivo nel settore audiovisivo, residente a Venezia, e Antonio Cirla, medico radiologo di 71 anni, sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo

Finte visite, Alessandro Possati si fingeva medico per fare video porno
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Alessandro Marco Possati, 42 anni, imprenditore attivo nel settore audiovisivo, e Antonio Cirla, medico radiologo di 71 anni, sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due avrebbero abusato di almeno 135 donne, adescate dal 2016 attraverso un finto progetto pubblicitario legato a una clinica ginecologica mai esistita.

Finte visite per fare video porno

Le vittime, per lo più giovani attrici, venivano contattate con la promessa di un compenso tra i 150 e i 500 euro per partecipare a video divulgativi a tema medico.

In realtà, era tutto un pretesto per attirarle in uno studio medico situato in via Francesco Sforza, a Milano, dove venivano sottoposte a false visite ginecologiche che degeneravano in abusi sessuali. Le “visite” venivano inoltre filmate di nascosto, senza alcun consenso.

Alessandro Possati rampollo Bauer si fingeva medico

Possati, nato negli Stati Uniti ma residente a Venezia, è titolare di una casa di produzione fondata nel 2012, la sua famiglia possedeva il noto Hotel Bauer. Ma secondo gli investigatori, dietro l'apparenza professionale si nascondeva una vera e propria rete criminale.

Il suo ruolo all’interno dello schema era quello di cameraman: registrava i filmati durante gli incontri, svolti in studi affittati tramite una società (non indagata) utilizzando documenti falsi.

Video condivisi su Telegram

I dispositivi elettronici sequestrati a Possati hanno rivelato la presenza di numerosi video a contenuto sessuale, girati durante le false visite mediche. Le immagini, secondo gli inquirenti, venivano poi diffuse su Telegram, in gruppi dedicati alla pornografia "clinical".

A rendere l’inganno ancora più credibile, i due uomini si spacciavano per donne nelle comunicazioni via email e chat, promettendo alle aspiranti attrici che avrebbero trovato una dottoressa ad accoglierle. Invece, una volta arrivate sul posto, le vittime si ritrovavano sole con Possati e Cirla, in un contesto che si trasformava rapidamente in un incubo.

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