Femminicidio Spinea: la donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti (ma non è servito)
Nello specifico, alle Forze dell'ordine, aveva denunciato tre episodi di violenza. Il primo nel 2016, il secondo nel 2020 e il terzo lo scorso agosto. Poi, però, aveva deciso di ritirare le accuse...
E' stato lui, il marito violento, che in passato l'aveva massacrata di botte già tre volte, a chiamare i Carabinieri alle cinque di mattina di venerdì per confessare di aver ucciso la moglie a coltellate.
Femminicidio Spinea: la donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti (ma non è servito)
Alexandru Ianosi, 35 anni, di origini romene, ha ammazzato la compagna di vita mentre il figlioletto di quattro anni dormiva. E lui, il piccolo, quando poi si è svegliato, si è trovato di fronte una scena tragica. Terribile, quanto di peggio possono vedere gli ingenui occhi di un bimbo: la mamma massacrata a coltellate dal papà. Il piccolo, subito dopo l'arrivo delle Forze dell'ordine sul posto, è stato affidato alle cure del reparto di Pediatria seppure non fosse rimasto ferito nel litigio.
Il marito, invece, è stato subito accompagnato in caserma ma siè avvalso della facoltà di non rispondere. Quello che si può immaginare sulla vicenda, è noto solo per il contributo di vicini e famigliari. I Carabinieri, infatti, come confermato dalla madrina di battesimo del figlio, erano già entrati in quell'abitazione di via Mantegna a Spinea in passato. Non molto tempo fa, a dire il vero. Lo scorso agosto, quindi poche settimane fa, la vittima Lilia li aveva chiamati.
Era stata colpita ripetutamente dal marito, sulla testa e su un fianco. In quell'occasione la donna, su invito dei militari dell'Arma, si era fatta refertare e il 28 agosto aveva anche sporto denuncia riportando tre episodi precedenti. Il primo nel 2016, il secondo in pandemia, nel 2020 e il terzo, appunto lo scorso agosto. Insomma, qualcosa avrebbe dovuto lasciar intendere che quell'uomo violento avrebbe potuto, in seguito, massacrarla ancora di botte. E così è stato. Solo che questa volta l'esito è stato fatale per la donna.
Anche perché lei, dopo le scuse del marito e la promessa dell'uomo di non picchiarla mai più, aveva ritirato le accuse. I due si erano trasferiti in quell'appartamento di Spinea nel 2017. Lei, Lilia, si occupava della famiglia e dava assistenza a un'anziana in un paese vicino. Lui, invece, è un operaio alle dipendenze di una ditta di Mirano. Dopo la riappacificazione, dopo quell'aggressione nel mese di agosto, il clima nell'abitazione era decisamente peggiorato.
Anche perché lei gli aveva parlato apertamente di volerlo lasciare definitivamente. Ma la notte scorsa la situazione è precipitata: forse a causa dell'alcol l'uomo ha perso la testa. L'ha aggredita con una violenza disumana. E poi, dopo aver detto al figlio che la mamma era "caduta", ha chiamato i Carabinieri per confessare...