L'udienza

Femminicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta oggi in aula per il processo: ha ammesso la premeditazione

Per la prima volta faccia a faccia con il papà di Giulia, Gino Cecchettin. Assente la sorella Elena: "Non ce la faccio"

Femminicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta oggi in aula per il processo: ha ammesso la premeditazione
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Filippo Turetta oggi, venerdì 25 ottobre 2024, è andato in aula per il processo che lo vede imputato per l'omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Filippo Turetta oggi in aula: ha ammesso la premeditazione

A distanza di quasi un anno (era l'11 novembre 2023) da uno dei femminicidi che più hanno sconvolto l'Italia, Filippo Turetta sarà per la prima volta in un'aula di Tribunale, a pochi metri di distanza dal papà di Giulia, Gino Cecchettin.

Il servizio di Tv 7 televisione del gruppo Netweek:

 

Durante l'interrogatorio in aula, il 23enne ha ammesso le incongruenze con il primo interrogatorio e di aver premeditato di uccidere Giulia. Filippo Turetta ha dichiarato di aver considerato l'idea di rapire ed eventualmente uccidere la sua ex fidanzata, mosso dalla confusione e dal desiderio di riconciliarsi con lei. Durante l'udienza, ha raccontato al pm Andrea Petroni che attraversava un periodo difficile e che, spinto dalla rabbia, aveva immaginato un piano per incontrarla.

Turetta ha spiegato di aver iniziato a prendere appunti sui suoi pensieri il 7 novembre 2023, poiché si sentiva oppresso da numerose idee negative. L'omicidio della giovane è avvenuto pochi giorni dopo, l'11 novembre. Ha inoltre precisato di aver redatto la memoria presentata al processo e altre lettere in diversi momenti, a partire da febbraio-marzo e per tutta l'estate, rielaborando e ordinando i ricordi che inizialmente aveva scritto di impulso.

Turetta al processo (Foto dal TGR Veneto)

Oggi, confermando i dettagli contenuti nei suoi memoriali, ha riconosciuto di aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin, come sostenuto dalla procura. Turetta ha rivelato di aver stilato una "lista delle cose da fare" nei giorni precedenti al delitto, che includeva il prelievo di contante per far perdere le proprie tracce e la ricerca online di metodi per rendere la sua auto non rintracciabile.

Inizialmente, aveva dichiarato che lo scotch era destinato ad "appendere manifesti" e i coltelli per un ipotetico suicidio; tuttavia, ha ora ammesso che lo scotch era destinato a immobilizzare Giulia e i coltelli erano stati preparati in auto prima dell'11 novembre, data dell’omicidio. La confessione conferma le accuse di premeditazione avanzate dalla procura, evidenziando l’esistenza di atti preparatori per il delitto, alcuni dei quali non sono stati utilizzati.

Cosa succederà in aula

Turetta, che era stato arrestato in Germania dopo la fuga seguita al delitto, non ha mai negato le proprie responsabilità e dunque ci si attende che anche in aula ripeta la confessione già resa più volte, ripercorrendo l'omicidio dell'ex fidanzata.

Per lui l'accusa è di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e legame affettivo, e i reati di sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d'armi. Rischia la condanna all'ergastolo.

"Filippo depositerà uno scritto di circa 40 pagine in cui a mente fredda cerca di ricostruisce punto per punto i suoi ricordi e di aggiungere o integrare quanto detto durante i lunghi interrogatori", ha anticipato il suo difensore, l'avvocato Giovanni Caruso.

La prima udienza - LEGGI ANCHE: Delitto Cecchettin, parte il processo a Turetta. Chiesto un milione di risarcimento. Gino: "Filippo? Non avrei niente da dirgli"

Elena Cecchettin non ci sarà

Il papà di Giulia è arrivato in Tribunale attorno alle 9, pochi minuti dopo l'imputato. Non ci sarà invece l'altra figlia Elena, che ha affidato le motivazioni della sua assenza a un post sui suoi profili social.

"Non ci sarò per prendermi cura di me stessa. Non ne sono in grado".

Instagram Stories di Elena Cecchettin
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