Una famiglia distrutta

Negativi gli esami tossicologici e alcolemici sulla tedesca che ha ucciso 3 veneziani nel Bellunese

Sono loro le tre vittime del tragico incidente che si è verificato ieri nel Bellunese

Negativi gli esami tossicologici e alcolemici sulla tedesca che ha ucciso 3 veneziani nel Bellunese
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Aggiornamento delle 17. Fonti ufficiali hanno comunicato che gli esiti alcolemici e tossicologici hanno dato esito negativo. La donna, quindi, non aveva assunto sostanze stupefacenti e non era ubriaca. Si cercherà di capire, ora, se al momento dell'incidente stesse utilizzando il telefono.

Negativi gli esami tossicologici e alcolemici sulla tedesca che ha ucciso 3 veneziani nel Bellunese

Quello che è successo ieri a Santo Stefano di Cadore non può che essere definita una tragedia. Non ci sono altri termini, altre definizioni. Un'intera famiglia è stata distrutta. E ora, nel momento del dolore, ci si deve anche misurare con la ricostruzione dell'accaduto, per tentare di capire come sia potuto succedere. La turista alla guida del mezzo che ha falciato il piccolo Mattia, la mamma Elena, il papà Marco Antoniello e i due nonni Mariagrazia Zuin e Lucio Potente, è stata arrestata. Si dovrà attendere l'esito degli esami effettuati per capire se si sia trattato di un fatale errore oppure se ci sia una componente "esterna", come l'uso del cellulare al volante, la velocità eccessiva o l'alcol...

Un tremendo incidente che ha distrutto una famiglia, in pochi secondi. La strage che ieri si è consumata in via Udine, in direzione Sappada, nei pressi dell'istituto superiore Enrico Fermi, è come una ferita che difficilmente potrà rimarginarsi.

Un'auto, mentre percorreva un'arteria stradale che "corre" in modo piuttosto lineare, a un certo punto sbanda, è fuori controllo, e finisce la sua corsa contro un'intera famiglia.

Il bilancio dell'incidente è catastrofico: muoiono sul posto il piccolo Mattia, il papà Marco Antoniello di 47 anni e la nonna Mariagrazia Zuin di 64. Vivi per miracolo il nonno, che era solo un po' più indietro rispetto agli altri, e la mamma di Mattia.

La comunità della "loro" Favaro Veneto, dove vivevano, si è subito stretta in un simbolico abbraccio per tentare di lenire il dolore, anche con qualche gesto concreto.

E' proprio di ieri sera, infatti, la notizia che il presidente della Municipalita di Favaro Veneto, Marco Bellato, sentito l’Assessore all’Agricoltura Renato Boraso, d’intesa con il Sindaco Luigi Brugnaro, come segno di lutto della comunità di Favaro, ha comunicato l’annullamento della Festa della Trebbiatura di Ca’ Solaro programmata per domenica prossima.

"Ci stringiamo a fianco della famiglia per questa tragedia che ha colpito il nostro territorio - il commento di Bellato - ora è il momento del dolore. Una preghiera per queste tre vittime innocenti".

Un gesto, certo, ma che dimostra quanto la famiglia fosse amata nel paese. Anche il Governatore Zaia ha espresso il proprio cordoglio in merito alla tragedia di Santo Stefano.

"E’ una di quelle notizie che non vorresti mai leggere e che lascia completamente senza parole - ha dichiarato - Una tragedia che colpisce una famiglia, ma anche un’intera comunità. Mi stringo al dolore dei familiari ai quali porgo le più sentite condoglianze personali e istituzionali".

Ora, nel momento del dolore, uno dei compiti più duri spetta alle Forze dell'ordine, che dovranno ricostruire l'accaduto, quegli ultimi istanti prima dell'incidente, stabilendo anche le eventuali responsabilità. Sulla donna che guidava l'auto pende di certo qualche ombra: una distrazione? l'uso del cellulare alla guida? si era messa al volante dopo aver bevuto

Queste sono solo alcune delle domande che troveranno risposta nelle prossime ore. Almeno fino a quando non arriveranno gli esiti degli esami. E fino a quel momento la donna resterà in stato di arresto. Una famiglia ben voluta, quella travolta e uccisa, e molto conosciuta nelle loro comunità.

Il nonno Lucio Potente, vivo per miracolo, come riporta il Corriere Veneto, ex portiere di calcio nel Favaro, nella Mestrina, nel Martellago, nel Chioggia e nel Rovigo ormai negli anni Ottanta, è di Ca’ Solaro.

La moglie Mariagrazia, impiegata amministrativa dell’Ulss 3 Serenissima aveva da poco tagliato il traguardo della pensione. Sempre nell'azienda sanitaria lavorano anche la figlia Elena e l’altro figlio, Marco. Il nonno Lucio, da qualche tempo allenava i giovani calciatori dello Jesolo calcio.

Nella sera di ieri, si rende noto, è stato dimesso il nonno del bambino morto nel tragico incidente di Santo Stefano. La mamma è stata tenuta in osservazione al Pronto Soccorso di Pieve di Cadore dove ha trascorso la notte senza complicanze.

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