Si era avuta notizia ieri pomeriggio, 9 novembre 2025, che un elicottero partito da Venezia e diretto Castiglion Fiorentino, era disperso sull’appennino (in copertina un velivolo del tipo AW109).
Scomparso dai radar l’elicottero
I soccorsi si erano concentrati subito in provincia di Arezzo al confine con le Marche, zono in cui era cessato il contatto con i radar e poi le ricerche si erano allargate tra Marche, Toscana, Umbria la zona di Borgo Pace in provincia di Pesaro-Urbino.
In serata l’area in cui il velivolo poteva essere scomparso l’Augusta Westland 109, si andava restringendo al lago di Montedoglio (Arezzo), vicina al confine con le Marche.
I soccorsi
Come detto, il volo era partito da Venezia alla volta di Castiglion Fiorentino ed arrivato su Badia Tedalda ed avrebbe perso il contatto radio già verso le 15 senza che i numerosi tentativi di ricontattarlo andassero a buon fine; proprio uno dei passeggeri avrebbe informato la figlia, tramite messaggio, dell’avaria in atto a seguito della quale l’elicottero era poi sparito dai radar.
Alle 22,30 di ieri sera il velivolo non era stato ancora rintracciato mentre la scoperta è fatta nella mattinata odierna e mentre il giorno prima si parlava di un imprenditore orafo, è stato purtroppo appurato che a bordo vi erano l’orafo Mario Paglicci di Arezzo e l’imprenditore Fulvio Casini di Sinalunga.
Individuato il relitto
La zona di Badia Tebalda su cui si erano concentrate le ricerche ha restituito il velivolo che era finito in un canalone impervio, mentre al momento in cui scriviamo sono ancora in corso le operazioni di recupero e si affievoliscono le speranze di trovare sani e salvi i trasportati.
Sul posto due elicotteri dei vigili del fuoco e dell’aeronautica militare e le squadre di terra del 118, ancora dei vigili del fuoco, dei carabinieri e del Soccorso Alpino.
La ricostruzione dei fatti vorrebbe che dopo l’allarme mandato da Paglicci alla figlia, l’elicottero avesse proseguito il suo volo fino a Borgo Pace dove alcuni testimoni avrebbero riferito di aver sentito nel buio un boato e di aver visto subito dopo un bagliore.
A bordo, come detto, vie erano un noto imprenditore dell’industria orafa aretina Mario Paglicci, 77 anni, che era solito muoversi in elicottero per lavoro ma anche per passione ed al fianco aveva l’amico imprenditore 67enne, Fulvio Casini col quale condivideva la proprietà del velivolo che tenevano al centro di volo “Serristori” di Castiglion Fiorentino, aviosuperficie privata della pianura della Valdichiana.

A Venezia, ieri mattina, non erano venuti per lavoro, ma proprio per un viaggio da appassionati ed avevano programmato di di fare ritorno lo steso pomeriggio.
La notizia ha scosso in particolare il settore del quale Paglicci era pioniere e capostipite della sua importante filiera che da qualche tempo aveva lasciato nelle mani dei due figli Gianluca e Maria.