Ancora violenza

Doppia aggressione a Mestre e Bojon: colpiti un vigilante in ospedale e un operatore di Veritas

La denuncia di sindacati e istituzioni: "Serve più civiltà, non è possibile lavorare nella paura"

Doppia aggressione a Mestre e Bojon: colpiti un vigilante in ospedale e un operatore di Veritas

Una serata di violenza ingiustificata ha visto protagonisti due lavoratori aggrediti mentre svolgevano il proprio servizio, mercoledì 10 settembre 2025. Al pronto soccorso di Mestre, un vigilante è stato ferito da un paziente in astinenza che aveva dato in escandescenze. Qualche ora prima, a Bojon, un addetto di Veritas era stato colpito con una mazza da baseball durante il giro di raccolta della plastica.

L’aggressione al pronto soccorso

Mercoledì sera, nel pronto soccorso di Mestre, un 41enne originario della Giudecca ha iniziato a distruggere sedie e barelle, spaventando i pazienti in attesa. Quando l’agente di vigilanza privata ha tentato di fermarlo, si è scagliato anche contro di lui. La polizia presente in ospedale è riuscita a immobilizzarlo, ma solo dopo momenti di grande tensione.

Trasferito in tribunale con un braccio ingessato – fratturato a seguito dei pugni sferrati a una porta – l’aggressore si è detto pentito e ha attribuito la sua condotta allo stato di astinenza. Il giudice ha disposto la scarcerazione con obbligo di firma quotidiana, accogliendo la richiesta del pm Roberto Piccione.

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha espresso solidarietà alla guardia giurata e al personale sanitario:

“Un episodio di inciviltà inaccettabile. Chi lavora in ospedale non può essere esposto a simili rischi: serve la punizione più dura possibile”.

Operatore Veritas colpito con una mazza

Nello stesso pomeriggio, a Bojon (Campolongo Maggiore), un operatore Veritas è stato picchiato mentre raccoglieva la plastica. La lite era nata per un presunto errore nella ricollocazione dei bidoni svuotati. Dopo una prima discussione, l’aggressore è tornato armato di mazza da baseball: ha colpito il camion e costretto l’addetto a scendere, colpendolo alle gambe fino a mandarlo in ospedale con una prognosi di 21 giorni.

Il traffico in zona è rimasto paralizzato, alcuni cittadini hanno tentato di bloccare l’aggressore, mentre la vittima riusciva ad avvisare i carabinieri. Veritas ha confermato il sostegno legale al dipendente e sta valutando ulteriori denunce per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.

La condanna dei sindacati

Sindacati e istituzioni hanno parlato di “episodi intollerabili”. Roberto Toigo (Uil Veneto) ha denunciato “una triste sequenza di brutalità contro chi lavora per la comunità”:

“Due episodi che si aggiungono ad una triste sequenza di ingiustificata brutalità nei confronti di persone che lavorano. Condanniamo fermamente quanto accaduto ed esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alle persone coinvolte.

Nel contempo, chiediamo da una parte che tutti i lavoratori possano lavorare in sicurezza, senza il rischio di essere aggrediti; dall’altra, facciamo un appello al senso di civiltà e responsabilità di tutti: non ci può essere nulla che giustifichi il ricorso alla violenza, chi lavora può sbagliare ma questo non può sfociare in una aggressione”, ha dichiarato il segretario generale Uil Veneto.

Mentre Dario De Rossi (Cisl Venezia) ha sottolineato:

“Non è possibile sentirsi insicuri al lavoro, solo perché qualcuno si scaglia contro il personale sanitario o, come in questo caso, una guardia. Non è possibile che il pronto soccorso e gli ospedali possano essere dei luoghi “franchi”. Vanno bene i provvedimenti presi di recente dal Governo ma serve fare di più: servono pene più severe per episodi di questo tipo. E avere la certezza della pena. Da qui, la richiesta di garantire maggiori investimenti per garantire la sicurezza sul lavoro“.