Dopo l'entusiasmo dell'inaugurazione, il mega hub al Pala Expo è già fermo
La campagna vaccinale rallenta. Ma non solo. C'è anche il tema degli operatori sanitari che rifiutano il siero: nella zona dell'Ulss3 sono 700 quelli che non hanno ricevuto (anche per scelta) la dose.
Dopo la grande soddisfazione delle istituzioni nell'annunciare l'apertura del mega hub vaccinale al Pala Expo, è già tempo di delusioni. E di rabbia. Perché il più grande centro vaccinale del Veneto, con una "potenza di fuoco" da 4mila dosi al giorno, oggi resta chiuso. Il motivo? Non ci sono più vaccini. O meglio, quelli che ci sono in Veneto sono già destinati a seconde dosi o a prime dosi prenotate giorni fa in altre strutture. E senza rassicurazioni sull'arrivo di nuove dosi, la macchina veneta non potrà ripartire a tutto gas.
Dopo l'entusiasmo dell'inaugurazione, il mega hub al Pala Expo è già fermo
Quanto accaduto, occorre dirlo, le istituzioni politiche e i referenti sanitari lo sapevano. Lo scenario, per così dire, era prevedibile. Così come, sembrerebbe, si pensa di ripartire con il mega hub tra qualche giorno, non appena arriveranno nuove forniture di vaccino. La campagna vaccinale, tuttavia, continua nonostante i rallentamenti e i ritardi nelle consegne delle dosi: il ritmo, fino a ieri, era di più di 4mila somministrazioni al giorno.
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A complicare la situazione tutt'altro che lineare, c'è anche il tema del vaccino obbligatorio. O meglio, ci sono i contrari al vaccino. Tanti. Forse anche troppi, molti dei quali, appartenenti proprio alla categoria in oggetto della disposizione governativa: gli operatori sanitari, compresi quelli delle case di riposo. Pare, secondo le prime stime, che i non vaccinati che lavorano nelle Rsa tocchino il 20 per cento sul totale.
Il che significa, calcolatrice alla mano, che su 31 strutture in zona Ulss3, si parli di ben 700 operatori non Covid free. E di questi, sempre secondo una prima stima, sembra che molti il vaccino l'abbiano proprio rifiutato per scelta. E qui si apre uno scenario complesso: sì, perché se è vero che il Decreto legge prevede un demansionamento o la sospensione, in questo caso, il punto critico è proprio questo. Dove collocarli? Chi sostituirà gli operatori sospesi?
Ciliegina sulla torta, infine, per quanto riguarda i medici di base. Solo uno su quattro avrebbe iniziato a vaccinare. Insomma, come si dice... bene ma non benissimo.